“Va rivista la legge regionale 1/2014 sul contrasto al gioco d’azzardo visto la latitanza dei Comuni nella sua applicazione”. Ad affermarlo è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, che ha presentato un’apposita interrogazione a cui il vicepresidente della Regione e assessore alla salute e politiche sociali, Riccardo Riccardi, ha risposto oggi durante il Question time in aule.
Secondo i dati forniti da Riccardi, che cita l’ultima rilevazione effettuata al 31 dicembre 2018, 63 Comuni hanno predisposto un elenco dei luoghi sensibili e 28 hanno disciplinato gli orari di apertura delle sale da gioco. Inoltre, un sondaggio sul tema dell’amministrazione regionale nel 2018 ha avuto risposta da soli 73 Comuni su 215.
“In Friuli Venezia Giulia si spende circa un miliardo di euro all’anno per il gioco d’azzardo e ciò evidenzia la pericolosità e la grandezza del fenomeno. – sottolinea Capozzella – La legge regionale prevede alcune buone misure come i contributi per la riconversione di sale che ospitano apparecchi e la riduzione Irap per gli esercizi commerciali che li disinstallano, oltre alla riduzione. Ma la normativa è debole laddove assegna ai Comuni la vigilanza e il controllo, senza dare alla Regione la potestà di sanzionare le amministrazioni locali inadempienti. Abbiamo una delle migliori leggi regionali ma se continua l’inerzia dei Comuni sulla vigilanza saremo costretti a modificare la norma”.
“Grazie alla norma da noi introdotta – conclude il capogruppo Andrea Ussai – entro il 2022 le sale gioco e sale scommesse ed entro il 2020 qualsiasi altra attività che lucra sull’azzardo dovrà spostarsi a 500 metri dai luoghi sensibili, creando delle città ‘slot free’. Auspichiamo, dopo questa nostra ennesima denuncia, che gli amministratori comunali si attivino tutti per arginare questa piaga sociale che distrugge la vita di moltissimi cittadini e famiglie della nostra regione”.
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