“Dal 2012 la legge nazionale ci chiede di individuare le aree interdette ai centri commerciali, invece si continua a normare su dove farli nascere”. Lo ha affermato il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo, durante il dibattito in aula sulla proposta di legge n. 26., “un testo che continua a mostrare la confusione che regna nel centrodestra dove maggioranza e Giunta si contraddicono a vicenda”.
“Si continua ad affermare che non si vogliono nuovi grandi centri ma allo stesso tempo anche le norme contenute in questa proposta di legge indicano dove è possibile insediare nuove aree commerciali, prevedendo requisiti poco restrittivi – sottolinea Sergo -. Eppure ci sono gli strumenti legislativi a livello nazionale e le direttive comunitarie per stabilire dove non realizzarle”
“Già nella scorsa legislatura – aggiunge il consigliere regionale M5S – abbiamo sollevato la questione attraverso una proposta di legge e altrettanto abbiamo fatto in Commissione su questa pdl, ma non siamo stati ascoltati: poi però non lamentiamoci per la crisi del piccolo commercio, per la desertificazione dei centri cittadini e i problemi di sicurezza”.
“D’altro canto non potevamo aspettarci nulla di diverso da una proposta di legge che continua a portare avanti il principio secondo cui avremo una regione più competitiva, se permetteremo di costruire il più possibile – prosegue Sergo -. Secondo noi non è questo il modello di sviluppo che dobbiamo seguire in Friuli Venezia Giulia e lo stato di tanti edifici commerciali vuoti e abbandonati sta lì a dimostrarlo”.
“Per quanto i primi cinque articoli della proposta di legge votati oggi, è incomprensibile come la possibilità di nuove deroghe e le previsioni di nuove costruzioni e di possibili cambi di destinazione non siano stati del tutto demandati ai singoli Comuni – conclude – Pertanto, rimane il paradosso che da un lato si vuole incentivare il comparto turistico, dall’altro a protestare sono proprio i sindaci delle località turistiche”.