“Dopo un anno di Giunta Fedriga siamo ancora in attesa di qualcosa di concreto da parte del centrodestra per quanto concerne la riforma degli Enti locali”. Lo afferma il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Mauro Capozzella. “Già in campagna elettorale abbiamo ascoltato tanti annunci da parte dell’attuale presidente ma ad oggi stiamo aspettando quantomeno una bozza su cui discutere”.
“Non può infatti bastare la tanto decantata eliminazione dell’obbligatorietà delle Uti, peraltro piuttosto relativa visto che chi è uscito dall’Unione non ha subito nessuna conseguenza – aggiunge Capozzella –. È positivo avere chiuso la stagione delle Unioni territoriali intercomunali, ma è arrivato il momento di discutere di temi concreti. Ma anche oggi dalla stampa apprendiamo che Fedriga intende aspettare la tornata elettorale per mettere i ferri in acqua”.
“Il presidente della Regione – continua il consigliere M5S – parla di commissariamenti delle Uti entro l’anno ma ancora non sappiamo verso quali enti intermedi andiamo incontro. Senza contare che, vista la volontà più volte enunciata di voler istituire dei soggetti a elezione diretta, ci vorranno verosimilmente almeno un paio di anni per la necessaria modifica dello Statuto regionale, lasciando quindi per un lungo periodo degli enti sovracomunali in mano a dei Commissari. Inoltre, il presidente Fedriga sembra ritenere che l’individuazione del nuovo ente di area vasta rappresenti anche la soluzione alle esigenze e alle carenze funzionali dei comuni della nostra regione, mentre si tratta di due questioni distinte e che distintamente devono essere affrontate”.
“Non vorremmo che in questo tergiversare, il Friuli Venezia Giulia perdesse l’ennesima occasione di esercitare la propria autonomia e si facesse fagocitare nel dibattito nazionale sul ritorno alle Province – conclude Capozzella -. In questo senso lascia perplessi che la Giunta regionale prenda continuamente tempo, lasciando l’iniziativa a un senatore della Repubblica che intende tornare ai vecchi enti intermedi, cosa a cui siamo storicamente contrari e su cui il Consiglio regionale si è già espresso in maniera netta nella scorsa legislatura”.