“Basta prendere in esame i dati Arpa, pubblicati sul sito dell’Agenzia, per accorgersi che la situazione sul Monfalconese, in questi giorni, non è e non era delle migliori”. La denuncia arriva dal portavoce alla Camera, Luca Sut, dal Gruppo M5S in Consiglio regionale, e dal consigliere comunale Gualtiero Walter Pin, che ribadiscono la netta contrarietà alla realizzazione di nuove centrali o inceneritori così come alla riconversione di impianti esistenti con fonti inquinanti.
“1 settembre: ozono oltre i limiti in più stazioni di rilevamento e anche nei giorni precedenti ci sono stati alcuni sforamenti – rilevano gli esponenti del MoVimento 5 Stelle -. È necessario ricordare che l’ozono è un inquinante molto tossico per l’uomo, è irritante per tutte le membrane mucose ed una esposizione critica e prolungata può causare danni anche gravi alla salute. Le persone più vulnerabili, sono sempre gli anziani, i bambini, le donne in gravidanza e chi svolge attività lavorativa o fisica all’aperto”.
“L’ozono è responsabile anche di danni alla vegetazione e ai raccolti, quindi anche ciò che mangiamo è “malato”. Ci sono poi le nano particelle, comunemente chiamate pm 2,5 e inferiori, le quali, per legge, non sono monitorate nella maggior parte dei casi, ma i cui effetti sulla salute umana e sull’ambiente sono ben noti – aggiungono i pentastellati -. In questi momento di grandi cambiamenti climatici in corso e di riscaldamento globale in aumento, le politiche da portare avanti, non sono certo quelle legate alla combustione, qualsiasi sia la fonte da bruciare. L’aria è già molto malata e di certo, non possiamo permettere di contribuire ulteriormente ad un aggravamento”.
“Il gran caldo di questo mese non ha aiutato e di certo non possiamo sperare in miglioramenti a breve termine – concludono i rappresentanti M5S -. Arrivano le piogge si, ma anche queste, come le ultime, saranno bombe d’acqua e causeranno danni all’agricoltura. In ogni caso non si può sempre sperare nell’arrivo di una pioggia per riportare i livelli di inquinamento a livelli accettabili. Non è quindi più possibile né è concesso pensare alla realizzazione di nuove centrali o inceneritori e nemmeno alla riconversione degli impianti esistenti, nemmeno con fonti meno impattanti ma comunque inquinanti per l’ambiente e per la salute umana”.