“La presenza femminile in politica, così come nel mondo del lavoro, del terzo settore, dei servizi sanitari e della famiglia, è un elemento prezioso che porta nella nostra società punti di vista, sensibilità e intelligenze di cui abbiamo bisogno”. Lo ha affermato il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, intervenendo in aula nel dibattito sulla proposta di legge che intenvedeva introdurre la doppia preferenza di genere nelle elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia e a cui il Gruppo M5S ha dato voto favorevole.
“Non è un istituto paragonabile alle quote rosa o alla disciplina sulla presenza delle donne nei consigli di amministrazione, norme forse discutibili sul piano democratico ma che hanno garantito la partecipazione delle donne in un Paese che non dà loro gli adeguati servizi per conciliare la maternità con l’attività lavorativa – ha aggiunto Capozzella -. L’improvvida sindaca di Monfalcone ha dichiarato che si è potuta dedicare all’impegno politico solo nel momento in cui i figli hanno concluso il loro percorso scolastico. Non ci sembra un buon messaggio da veicolare”.
“Dobbiamo invece dare una risposta alle seimila firme, raccolte nella scorsa legislatura, di cittadini favorevoli alla doppia preferenza di genere – ha sottolineato il consigliere M5S -. E, soprattutto, dobbiamo proseguire nel cambiamento culturale che è già in atto, dimostrato dalle capacità delle nostre giovani ministre, dagli interventi governativi su asili nido, flessibilità oraria, equiparazione degli stipendi e home working. Solo così non disperderemo risorse preziose”.
“Per quanto ci riguarda – ha aggiunto la capogruppo Ilaria Dal Zovo – non siamo mai stati contrari alla doppia preferenza di genere anche se non la riteniamo la strada da percorrere: servono invece altre politiche per favorire la partecipazione delle donne. Per quanto riguarda il metodo, dobbiamo ancora una volta rimarcare come le opposizioni siano costrette a forzare l’iter normativo per poter discutere una proposta di legge in aula. Ci appelliamo al presidente del Consiglio e ai presidenti delle Commissioni perché si possano affrontare in maniera più approfondita anche i testi avanzati dalle forze di opposizione e non soltanto quelli di Giunta o di maggioranza”.