“In un momento di incertezza, dove più che mai serve tenere la barra dritta e fidarsi delle istituzioni, dichiarazioni superficiali sono dannose e dispiace sentire da parte dell’assessore Rosolen, che reputo una donna preparata, certe parole. Visto il ruolo che ricopre, dovrebbe sapere come stanno le cose”. È questo il commento del consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, in merito ai commenti dell’assessore sull’incontro con il ministro Azzolina.
“Riguardo la validità dell’anno formativo 2019/2020 per percorsi di istruzione e formazione professionale e istituti tecnici superiori, anche in mancanza del raggiungimento del numero minimo di ore previste dalle normative, si era già provveduto a normare nel decreto Cura Italia – ricorda Capozzella -. Un subemendamento all’articolo 5, infatti ‘stabilisce la validità, anche in deroga, dell’anno formativo 2019/2020 per i percorsi di istruzione e formazione professionale, nonché dei percorsi formativi di istruzione e formazione tecnica superiore e dei percorsi degli istituti tecnici superiori’. Il problema posto quindi era già stato rilevato e risolto a marzo”.
“Per quanto riguarda le domande a cui, secondo Rosolen, non sarebbe stata data risposta, in alcuni casi sarebbero state da rivolgere ministro dell’Università e Ricerca Manfredi – continua il consigliere -. Il tirocinio dei neolaureati in medicina, evidentemente, viene meno con la laurea abilitante, anche se i tre mesi tra un reparto chirurgico e uno di medicina sono, a mio avviso, un’ottima palestra prima di entrare in specialità e frequentare, da medici, una corsia. Piuttosto che polemizzare su un problema inesistente, l’assessore si occupi di ampliare le borse di specializzazione in Friuli Venezia Giulia, vero problema dei nostri giovani dottori che finiscono in un collo di bottiglia.”
“Venendo alla detraibilità dei libri scolastici, ricordo che fino all’età dell’obbligo scolastico sono in comodato d’uso gratuito e quelli universitari riguardano nuovamente un altro Ministero – sottolinea Capozzella -. Le quote delle scuole paritarie e private non sono appannaggio di chi si occupa di Pubblica Istruzione, mi sembra evidente, e quanto ai nidi e alle scuole dell’infanzia l’assessore sa, o dovrebbe sapere, che deve rivolgersi ai Comuni e non a Roma”.
“Se le domande poste sono state queste c’è da essere amareggiati, perché in un momento in cui il mondo della scuola torna centrale e protagonista di un grande processo di rinnovamento, attraverso una spinta non voluta ma efficace verso il digitale, trovare l’assessore della mia regione che spara a zero solo per propaganda politica non può che deludere – conclude l’esponente M5S -. Da Rosolen, onestamente, mi aspettavo di più”.