Omnibus, su Ausir norme di stampo politico che creano confusione

“Le norme proposte dalla maggioranza sulla rappresentanza all’interno dell’Ausir rispondono a logiche politiche: a distanza di cinque anni c’è ancora confusione sulle finalità dell’ente e la sua governance”. Lo afferma i consiglieri regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo e Ilaria Dal ZOvo, dopo l’approvazione delle parti di competenza della IV Commissione del ddl omnibus.

“L’ennesima modifica proposta in questa legislatura dalla Lega, oltre ad aumentare i membri del consiglio di amministrazione, prevede che nell’assemblea regionale, che passa da 18 a 24 sindaci, entrino di diritto i sei Comuni più abitati – ricorda Sergo -. In questo modo, oltre ai Comuni capoluogo, entrano la Monfalcone del sindaco Anna Maria Cisint e la Sacile dell’ex vicesindaco Vannia Gava, oggi sottosegretaria di Governo, superando la consueta formula delle città con più di 20 mila abitanti, utilizzando la quale si sarebbe esclusa proprio Sacile”.

“Senza nemmeno sentire l’Anci o il Consiglio delle autonomie locali, hanno approvato una norma confusionaria e raffazzonata, con il consiglio di amministrazione che passa da 5 a 7 membri per i rifiuti e da 7 a 9 per il servizio idrico – rimarca il capogruppo M5S -. Il tutto, peraltro, senza prevedere un posto di diritto nel cda per un sindaco espressione delle Comunità montane, mancando così di garantire la giusta attenzione a un territorio peculiare, soprattutto per questi servizi, e che andrebbe tutelato anche dal punto di vista tariffario. Ci auguriamo che almeno questa nostra istanza possa essere accolta, ma rimaniamo contrari a questo modo contraddittorio di legiferare che sembra molto sartoriale”.