“Chiederemo ulteriormente conto all’assessore Riccardi in merito alle dichiarazioni rilasciate in questo anno e mezzo di pandemia, che lasciavano sempre intendere che i sequestri di mascherine non conformi avvenuti in Friuli Venezia Giulia riguardassero sempre e solo strumenti ricevuti dalla struttura commissariale nazionale”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, dopo la notizia del rinvio a giudizio a carico dell’imprenditore dell’azienda che si aggiudicò un appalto per la fornitura di dispositivi di protezione individuale con la Protezione Civile Regionale.
“Secondo le notizie di stampa, ricordando che siamo solo alle prime fasi del giudizio e non a fronte di sentenze passate in giudicato, dell’appalto relativo all’acquisto di un milione di mascherine chirurgiche e di 100 mila mascherine Kn95, vennero consegnati a Palmanova rispettivamente 44 mila e 17 mila 600 pezzi: tutti, secondo l’ipotesi formulata nel momento in cui la merce fu posta sotto sequestro, non conformi agli standard tecnici e privi della documentazione che ne attestasse la conformità e pertanto sequestrati dagli inquirenti” aggiungono gli esponenti M5S.
“Fin dall’inizio della pandemia – affermano i portavoce pentastellati -, abbiamo chiesto conto all’assessore sulla conformità delle mascherine fornite alle nostre strutture sanitarie e alla popolazione con numerose interrogazioni, e solo poche settimane fa è stata accettata la nostra richiesta che impegna la Regione a effettuare controlli efficaci sui materiali che vengono consegnati ai nostri operatori. In tutte le risposte ricevute l’Assessore Riccardi ha sempre lasciato intendere che il materiale posto sotto sequestro riguardasse solo i beni consegnati dal Governo e validati dal Comitato Tecnico Scientifico”.