“La situazione della nostra sanità è preoccupante. Le sempre più frequenti segnalazioni di criticità nella gestione organizzativa non possono rimanere, come spesso accaduto negli ultimi due anni, inascoltate”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo e Andrea Ussai. “Siamo stati la prima regione a diventare zona gialla, tra le prime in arancione con il rischio addirittura di diventare zona rossa. Una situazione che è figlia di una realtà critica, che pone il Friuli Venezia Giulia tra le regioni con la maggiore occupazione di posti letto”.
“Il personale è stremato, considerate le carenze di organico storiche che esistevano già prima della pandemia a cui si aggiunge la necessità di sopperire alle assenze di operatori positivi, in isolamento o sospesi in quanto sprovvisti del green pass rafforzato. Su questo aspetto – aggiungono gli esponenti M5S – abbiamo chiesto un’audizione nella Commissione competente già ad ottobre, ma ancora non abbiamo avuto risposte. Allo stesso modo, la nostra richiesta di approfondire la questione dell’aggiornamento dei piani pandemici non ha avuto riscontro”.
“Il caso della provincia di Udine è quello più emblematico, dove molte strutture ospedaliere si trovano ad affrontare un aumento degli accessi, soprattutto legati al Covid, con la necessità di trovare ulteriori spazi, togliendone a pazienti colpiti da altre patologie – sottolineano Sergo e Ussai –. Come avviene nel Pronto Soccorso di di Udine e in quello di Palmanova, perennemente sovraffollati e con il secondo spesso non in grado di ricevere ulteriori pazienti. Stesse criticità anche a San Daniele del Friuli, dove si aprono nuovi posti letto Covid, sospendendo l’attività chirurgica elettiva, dimettendo decine di pazienti che chiedono a noi spiegazioni di quanto in essere. Ma le criticità riguardano anche altri Pronto Soccorso, tra cui Monfalcone dove in settimana si è raggiunta la saturazione dei posti di osservazione breve intensiva. Se a questo aggiungiamo i turni di guardia medica, che continuano a esser scoperti in tutta la Regione, venendo a mancare il filtro sul territorio che porta ai sovraffollamenti degli ospedali, ecco che il quadro è particolarmente preoccupante”.
“Criticità che gli operatori segnalano quotidianamente e che si ripetono da inizio pandemia, senza che ci siano risposte adeguate da chi gestisce la sanità regionale – concludono i consiglieri pentastellati -. Dopo due anni e alla quarta ondata della pandemia, non è accettabile trovarsi al punto di partenza e dover affrontare sempre gli stessi problemi”.