“Insistere su gas e fonti fossili non è la strada per uscire dalla condizione di ricatto in cui l’Italia e l’Europa sono attualmente”. Lo afferma il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Mauro Capozzella in merito alla situazione legata all’approvvigionamento energetico.
“Il via libera alle trivelle per estrarre il gas in Italia non è la panacea che qualcuno vorrebbe far credere, visto che porterebbe a portare a non più del 10% di energia necessaria, senza contare i danni derivati dall’anidride carbonica prodotta nella combustione, con le conseguenze che sappiamo su effetto serra e riscaldamento globale” continua l’esponente M5S.
“La realtà attuale ci deve portare a un cambio di paradigma, tenendo conto che il prezzo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili è estremamente conveniente rispetto a quella da fossili, ancora di più dopo gli aumenti degli ultimi mesi – aggiunge Capozzella -. Come ci ha ricordato il ministro Patuanelli: se oggi le rinnovabili erogassero il 70% dell’energia necessaria in Italia, anziché l’attuale 30%, il prezzo dell’energia sarebbe invariato: chi parla di pensare alle bollette di famiglie e imprese, dovrebbe tenerne conto”.
“La strada tracciata dal Superbonus, in fatto di riduzione degli sprechi energetici, è una di quelle da perseguire, insieme appunto al ricorso più massiccio alle rinnovabili. Ogni palazzo che sfrutta il bonus consuma meno della metà di gas rispetto a quanto faceva prima dell’intervento – conclude il portavoce pentastellato -. Anche questo rappresenta un vantaggio in bolletta e per l’ambiente”.