“Come mai nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che ha potestà legislativa, si vuole attuare una Direttiva Bolkestein, che in quanto tale non è un regolamento europeo ma necessita di recepimento da parte degli Stati membri, mentre il vicino Veneto continua a organizzare i propri mercati come prevede la norma nazionale?”. A chiederselo sono i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo e Mauro Capozzella.
“Dopo Pordenone, anche Sacile e Porcia vogliono un regolamento per il commercio su aree pubbliche che metta a bando tutte le concessioni, nonostante il Governo Conte abbia stabilito che il commercio ambulante sia escluso dai principi della Bolkenstein – sottolineano Sergo e Capozzella -. In quest’ultima direzione si è, correttamente, mosso il vicino Comune di Conegliano”.
“Nel gennaio 2021, il Comune veneto aveva disposto il rinnovo delle concessioni per 12 anni, secondo le linee guida emanate dall’allora Ministro dello Sviluppo Economico M5S, Stefano Patuanelli, e meno di un mese fa ha approvato il nuovo regolamento di commercio su aree pubbliche – rimarcano gli esponenti pentastellati -, senza prevedere i bandi della Bolkestein ma, anzi, citando i riferimenti normativi nazionali introdotti dal Governo Conte che espressamente hanno previsto che i mercati siano esclusi dalla Direttiva”.
“Siccome la legge è una, qualcuno la sta seguendo e altri no – concludono Sergo e Capozzella -. Gli addetti ai lavori hanno le idee chiare su chi stia commettendo un errore. Sta agli amministratori capirlo e fare un passo indietro in tutta umiltà, prima di mettere in difficoltà famiglie e imprese, poco interessate alla Flat Tax se gli viene tolta la possibilità di lavorare”.