“Visitare il Silos di Trieste è come arrivare alle porte della civiltà, varcate le quali si ha la sensazione di toccare con mano la disperazione, la disumana negazione di ogni diritto nella indifferenza di un Comune, di una Regione, di uno Stato che nell’accettare, nel totale silenzio, un simile degrado non possono definirsi civili ma semplicemente complici”.
A commentare, in una nota, il sopralluogo effettuato al Silos di Trieste con il deputato Alfonso Colucci e le due coordinatrici territoriali di Gorizia e Trieste, Dal Zovo e Danielis, è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi.
“Il deputato Colucci ha potuto verificare di persona questa enorme e fatiscente struttura collocata nel centro della città in cui trovano rifugio 400-500 migranti che non hanno trovato posto nei centri di prima accoglienza. In quel luogo abbiamo riscontrato una situazione di inaccettabile disumanità: accampamenti provvisori, ratti, escrementi, rifiuti, pioggia che cade dentro l’immobile. Non è una realtà che crea allarme sociale – aggiunge la consigliera – perchè le persone ospitate dal Silos sono del tutto spente, sono talmente piegate dalla vita e dalle condizioni umilianti da non essere nemmeno in grado di cercare fortuna in maniera scorretta”. “Questo contesto allucinante sul piano sociale e umanitario è lì al centro della città senza che il Comune di Trieste e la Regione Fvg facciano nulla. Veramente un fatto inaccettabile – conclude Capozzi- contro il quale il Movimento 5 Stelle continuerà a battersi a livello territoriale e nazionale”.