«Coinvolgimento dei lavoratori nell’organizzazione dei servizi e valorizzazione economica dei dipendenti che lavorano in prima linea come in pronto soccorso: è quanto chiediamo da tempo alla giunta regionale di Fedriga e Riccardi per arginare la fuga del personale da un servizio essenziale della sanità pubblica. E, invece, la soluzione che l’Asufc propone è esternalizzare a terzi il pronto soccorso.
È molto grave che non si presentino medici dall’esterno quando l’azienda indice concorsi e che la conseguenza dell’allontanamento volontario del personale dipendente avvenga con una presa d’atto e appaltando a cooperative. L’eredità di queste decisioni sarà assai pesante per tutti noi, cittadini e contribuenti: scontiamo 6 anni di inerzia da parte della Regione che avrebbe dovuto valorizzare il personale dipendente facendo scelte che potessero rendere attrattiva la sanità pubblica. Dietro l’angolo c’è lo smembramento del diritto alla salute e l’avanzamento delle diseguaglianze sociali nell’accesso alle cure».