“Emerge in maniera evidente la necessità di intervenire per sostenere le famiglie in difficoltà: sono mesi che lo chiediamo con azioni per il contrasto alle disuguaglianze e alle varie forme di disagio sociale, per la lotta alla povertà e sostegno alle fasce di popolazione in situazione di fragilità. La Regione avrebbe dovuto dare un segnale forte per fronteggiare le pesanti ricadute economiche e sociali intervenute negli ultimi anni, non ultimo lo smantellamento del reddito di cittadinanza, ma la risposta appare insufficiente”.
Così, in una nota, il consigliere regionale Rosaria Capozzi (M5S) all’indomani della diffusione di un report sulla povertà in Friuli Venezia Giulia.
“In questi mesi, durante i lavori d’Aula, la nostra attenzione – prosegue la pentastellata – è ricaduta sempre su famiglie e imprese in difficoltà, senza ignorare la questione e fingere che non ci siano situazioni di disagio. Le abbiamo evidenziate affinché ci fosse un’azione trasversale per contrastare le situazioni di povertà che affliggono i nostri cittadini”.
“Ci troviamo a contrastare la povertà assoluta – prosegue l’esponente di opposizione – in crescita in Regione del 25%. Numeri drammatici testimoniati dai provvedimenti di sfratto che segnano un aumento del 20%, dove ha inciso anche la stoccata governativa di togliere negli ultimi due anni i contributi per affitti e morosità incolpevole che servivano alle famiglie per non precipitare nel baratro dello sfratto. Inoltre va considerata anche la povertà energetica: stiamo parlando di oltre 35 mila nuclei familiari, ovvero 74 mila cittadini che nel 2021 vivevano in abitazioni poco salubri, scarsamente riscaldate d’inverno, poco raffrescate d’estate”.
“La politica – conclude Capozzi – troppo spesso si disinteressa degli ultimi considerato che la maggior parte di loro non vota. Se da una parte c’è Meloni che fa ironia sui poveri, dall’altra c’è Fedriga che finge sia tutto a posto. Siamo convinti che se non si forniscono gli strumenti per affrancarsi da questa condizione, chi è povero resterà povero e i numeri saranno destinati inevitabilmente a crescere”.