“La rivolta nella casa circondariale di Gorizia denota quello che ormai da mesi denunciamo. Le nostre carceri hanno numeri che non consentono un percorso dignitoso per chi sconta una pena detentiva. I disordini che vengono a crearsi, che vanno condannati come tutti gli atti di violenza e danneggiamento della cosa pubblica, sono la conseguenza di una situazione al limite che mina la sicurezza dei detenuti, ma anche degli agenti penitenziari. Da mesi cerchiamo di porre all’attenzione della Politica regionale e nazionale questo tema, ma rimaniamo inascoltati”. A dirlo in una nota è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi.
“Il sistema carcerario così come è impostato disattende il fine primario della pena che è quello rieducativo, motivo per cui anche in questo Assestamento ho voluto tenere alta l’attenzione sulle nostre carceri attraverso un altro ordine del giorno, sottoscritto dal consigliere Honsell, dopo quello presentato nell’Assestamento dello scorso anno. Con questo atto di indirizzo – prosegue Capozzi – chiediamo che siano presenti nelle nostre carceri maggiori attività culturali e ricreative utili ad allentare la tensione sociale che spesso regna in questi luoghi cupi, indotta dalla detenzione”.
“Sono attività da considerarsi come occasione di crescita personale e come esperienza di apprendimento e conoscenza, atte a promuovere il benessere e l’integrità psico-fisica, e a produrre nei detenuti cambiamenti positivi dati dalla condivisione di obiettivi e regole – conclude la consigliera pentastellata -: in mancanza di questi stimoli, purtroppo, la ribellione e il suicidio come espediente estremo, vengono visti come le uniche soluzioni per essere ascoltati”.