“La posizione del MoVimento 5 Stelle rimane quella degli scienziati e degli studiosi di tutto il Mondo che osservano il Fiume Tagliamento, uno dei pochi corsi d’acqua alpini ancora libero da opere di sbarramento. È quindi scontato il nostro sollievo alla notizia del no definitivo alla Traversa di Pinzano, opera indicata fra le altre a valle dei lavori del Laboratorio Tagliamento”. A ribadire la posizione del MoVimento 5 Stelle sono la coordinatrice regionale Elena Danielis, il senatore Stefano Patuanelli, la consigliera regionale Rosaria Capozzi.
“Il Laboratorio Tagliamento, tra il 2010 e il 2012 cercò soluzioni per la messa in sicurezza del medio e basso corso del fiume e si concluse con la proposta di una dozzina di idee progettuali, ormai superate da vari studi. Recentemente vi è stato un congresso di 3 giorni che ha visto riuniti presso l’Università di Udine una settantina di studiosi da tutto il Mondo, tra cui Anna Scaini ricercatrice del dipartimento di Geografia e Fisica dell’Università di Stoccolma, che vede il Tagliamento come un riferimento anche per quei fiumi che hanno subito dei cambiamenti, con dighe o traverse, che adesso si stanno togliendo (Mosa e Reno), questo perché come ricordato dalla ricercatrice sappiamo che si può perseguire la sicurezza senza nuove opere, e se abbiamo bisogno di un modello da seguire questo è il Tagliamento”.
“I lavori del congresso hanno portato alle stesse conclusioni affermate poi dal Parlamento Europeo con la Nature Restoration Law, ovvero l’importanza di ripristinare i fiumi al loro stato più naturale, consentendo così non solo di ristabilire equilibri ecologici essenziali per la biodiversità e per i servizi ecosistemici che i fiumi forniscono ma, proprio attraverso il ripristino degli ecosistemi fluviali, di migliorarne la sicurezza con un approccio integrato alla gestione del rischio idraulico”.
“Il Tagliamento va protetto proprio partendo dalle posizioni tecnico scientifiche oggi più autorevoli ed è quindi evidente l’anacronismo della volontà della Giunta Fedriga e di chi vuol perseguire il progetto di realizzare laminazioni su un corso d’acqua molto dinamico e soggetto a frequenti cambiamenti morfologici. Per noi non ci possono essere aperture su posizioni che vanno contro la scienza”.