“Tutti sappiamo che la decarbonizzazione ci impone di raggiungere gli obiettivi prefissati dall’Europa e recepiti dal Governo nazionale. Il Friuli Venezia Giulia deve raggiunge, quasi, 2 Gw di potenza installata di fonti di energia rinnovabile entro il 2030, ma dal piano è dimostrato che non sono necessarie, per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, ulteriori autorizzazioni di parchi fotovoltaici a terra”.
Lo afferma in una nota la consigliera regionale Rosaria Capozzi (M5S) a margine della IV Commissione che ha dato parere positivo al Piano energetico.
“Con i dati messi a disposizione, recentissimi ed aggiornati a marzo 2024 – evidenzia Capozzi -, possiamo dire che solo con il fotovoltaico derivante da impianti già installati, quelli autorizzati e quelli in fase di autorizzazione, abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati, non solo al 2024, ma anche al 2023 per la nostra Regione. Abbiamo evidenziato come il Per tenga conto di soli due impianti di potenza superiore ai 10 Mw (pari a 24 Mw), trascurando la lunga lista, che abbiamo reso nota, di impianti che nella sola provincia di Udine sono una trentina tra parchi foto e agro voltaici di potenza superiore ai 4 Mw”.
“A questi dovrebbero aggiungersi una buona parte degli impianti installati e beneficiari del bonus fotovoltaico regionale (23 mila domande soddisfatte in tutto) e del superbonus – prosegue la consigliera pentastellata-: 13 mila edifici che hanno installato un impianto (tra questi 2617 condomini che da soli avranno attivato impianti per qualche centinaio di Mw). Tutto questo, a dimostrazione che non sono necessari ulteriori parchi a terra per la nostra indipendenza energetica”.
“Da un Piano energetico regionale – incalza l’esponente di Centrosinistra – ci aspettavamo una visione più lungimirante, di scelte politiche consapevoli e non di mera esecuzione amministrativa. Quello che abbiamo trovato è un Piano che doveva esser aggiornato tre anni fa, scritto di fretta, talmente di fretta da evidenziare come nella nostra Regione ci siano ben cinque province”.
“Non abbiamo capito se si tratti di un refuso o di un messaggio di Fedriga per la prossima riforma degli Enti Locali: in ogni caso – conclude Capozzi -, ci fa capire solo che il Piano è stato scritto velocemente e non è nemmeno stato letto da chi l’ha approvato in Giunta”.