“In gioco c’è la credibilità di un’istituzione che fa firmare dei moduli ai propri cittadini con determinate indicazioni di tutela della privacy, ma soprattutto il diritto inalienabile di esprimere una propria opinione senza paura di ripercussioni o lo spavento di richieste di risarcimento danni”.
Lo sottolinea, in una nota, la consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle, Rosaria Capozzi.
“Annotiamo – aggiunge la consigliera pentastellata – il silenzio delle forze di Maggioranza che ancora devono commentare la sentenza del Tar, compreso quello del presidente del Consiglio regionale dalla cui segreteria è partita la nota con cui si negava l’accesso atti alla Danieli per ottenere le firme allegate alla petizione No acciaieria”.
“Accogliendo l’invito del presidente Fedriga, che scarica la decisione di appellare o meno la sentenza del Tar al Consiglio regionale, abbiamo approfittato della discussione del disegno di legge sulle Misure finanziarie intersettoriali di questa settimana – conclude Capozzi – per depositare un emendamento con cui si autorizza l’Amministrazione ad appellare la decisione del Tribunale amministrativo”.