Oggi, la Consigliera Alessandra Richetti M5S ha presentato in conferenza stampa la mozione per il cessate il fuoco a Gaza, una forte presa di posizione contro la tragedia in corso e un appello a un’azione concreta e immediata daparte del Consiglio Comunale di Trieste. La mozione, depositata già ad aprile, è oggi più attuale che mai, con una crisi che le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie descrivono come “apocalittica.”
Punti salienti della mozione:
• Cessate il fuoco immediato e accesso umanitario: Esortiamo al rispetto del cessate il fuoco richiesto dalle Nazioni Unite e all’apertura senza ostacoli di corridoi per gli aiuti umanitari, per proteggere la vita e la dignità della popolazione civile.
• Stop alle esportazioni di armi: Chiediamo la sospensione immediata delle esportazioni di armi a Israele, in conformità con la legge italiana 185 del 1990, alla luce delle gravi violazioni dei diritti umani.
• Trasparenza sull’export militare: Sollecitiamo la pubblicazione dettagliata delle destinazioni e dei quantitativi di materiale bellico autorizzato, per garantire responsabilità e chiarezza.
“La pace richiede atti concreti, e il silenzio è complicità,” ha dichiarato Richetti. “Anche Trieste deve farsi sentire. Quando si tratta di diritti umani e giustizia, non esistono voci troppo piccole per fare la differenza.”
Alla conferenza stampa, hanno dato il loro sostegno figure autorevoli e rappresentanti istituzionali e sindacali, ribadendo l’importanza di questa mozione e la necessità di un intervento.
• Giorgia Kakovic, del gruppo consiliare Adesso Trieste, sottoscrittore della mozione, ha affermato: “La pace è un’urgenza. La scelta della maggioranza di non prendere posizione su un genocidio in Palestina è una decisione politica chiara ossia quella di non prendere una
posizione politica sul genocidio in Palestina.”
• Fabio Vallon, Presidente Provinciale dell’ANPI di Trieste, ha richiamato i principi sanciti dalla Costituzione italiana, affermando: “Questo è un atto forse piccolo, ma doveroso, che risponde a un obbligo morale per una città come Trieste.”
• Massimo Marega, Segretario Generale della CGIL, ha definito la mozione “un atto politico essenziale” per richiamare il governo a una gestione etica delle risorse pubbliche: “Mentre si investe sempre di più in armamenti, si taglia sulla scuola e sul sociale. Questa mozione chiede responsabilità e giustizia.”
• Renato Kneipp, Vicepresidente dell’ANPI Trieste e Segretario Regionale e Provinciale della SUNIA, ha ribadito l’urgenza di applicare i valori costituzionali e le norme nazionali: “Questa mozione chiede semplicemente il rispetto delle leggi su cui si fonda la nostra
democrazia.”
Nonostante l’importanza della questione e il peso delle testimonianze, nella riunione dei capigruppo seguita alla conferenza nessuno dei rappresentanti della maggioranza ha voluto intervenire, dimostrando ancora una volta la riluttanza ad affrontare apertamente il tema della crisi umanitaria e dei diritti umani. “La mia mozione e’ ancora stata relegata nel limbo. Il silenzio, di fronte a queste tragedie, è insostenibile,” ha concluso Richetti. “Ignorare un tema di questa portata significa non rispettare i valori universali e la legge italiana. Trieste non può permettersi di essere complice con il proprio silenzio.”