“Dove ha fallito il fratello europarlamentare, che si era speso per bloccare l’impianto friulano di Carlino (poi, però, comunque autorizzato dalla Regione Friuli Venezia Giulia…), deve entrare in scena il fratello ministro. Ora, infatti, tocca anche a Luca Ciriani ricevere un’istanza per bloccare il parco fotovoltaico ipotizzato nei pressi dell’area archeologica di Aquileia. Peccato che Luca Ciriani fosse assessore regionale all’Energia quando il Ministero diede alle Regioni la possibilità di individuare le aree non idonee e non l’abbia fatto. Se non fosse tutto vero, ci sarebbe da decidere se mettersi a ridere oppure a piangere”.
Questa la reazione, espressa attraverso una nota stampa, della consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), dopo aver appreso dell’iniziativa presa dal collega Igor Treleani (FdI) di affidare agli uffici del ministro Luca Ciriani la richiesta di salvaguardare l’area della città patriarcale e sito Unesco che, nell’opposizione all’impianto di 210.000 metri quadrati per una potenza nominale di picco di 9.989 kW, troverebbe concordi anche le istituzioni e le comunità locali.
“Infatti, non si capisce, essendo Treleani, i Ciriani e Scoccimarro tutti esponenti di Fratelli d’Italia, come mai in Regione – aggiunge l’esponente pentastellata – debbano ancora oggi essere individuate le aree idonee e quelle non idonee per l’installazione di questi impianti, come richiesto dallo Stato a partire dal 2010, ai tempi della Giunta Tondo”.
“La situazione è davvero paradossale: il Centrodestra – sottolinea la rappresentante del M5S – sta permettendo tutto questo e ora che governa Comuni, Regioni e Paese, chiede a sé stesso di risolvere il problema. Per fortuna che in Italia ci sono donne come Alessandra Todde che hanno a cuore il proprio territorio e solo grazie al suo esempio potremo raggiungere gli obiettivi di pubblico interesse, non privato”.
“Per l’ennesima volta, ci ritroviamo a chiedere con forza – conclude Capozzi – di contemperare gli obiettivi della pianificazione territoriale ed energetica, con i valori della tutela dell’ambiente, del paesaggio, della biodiversità, del patrimonio culturale e paesaggistico, nonché del suolo agricolo e delle peculiari produzioni agroalimentari del territorio, senza consumare ulteriori terreni”.