
“Nel corso dell’estate 2024 eravamo stati tra i primi a criticare la bozza di protocollo sulle opere ferroviarie del Nodo di Udine, poi sottoscritta tra Regione Friuli Venezia Giulia, Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) e Comune di Udine. Una delle cose che avevamo criticato più severamente era la mancanza di un preciso cronoprogramma dei lavori da realizzare e dei finanziamenti necessari, nonostante l’impegno formale di Rfi di presentare questi documenti dopo novanta giorni: eppure, sono trascorsi già sei mesi e ancora i due enti firmatari non hanno ricevuto quanto loro promesso”.
Lo evidenzia, attraverso una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), facendo riferimento al proprio diretto sostegno alla petizione, presentata oggi negli spazi dell’Assemblea legislativa, che auspica la revisione del protocollo d’intesa siglato tra Regione Fvg, Comune di Udine e Rfi per la realizzazione del cosiddetto nodo di Udine e la dismissione dei passaggi a livello lungo la tratta ferroviaria Udine-PM Vat.
“Centinaia di cittadini, per l’ennesima volta, hanno chiesto la dismissione dei passaggi a livello lungo la tratta ferroviaria urbana di Udine. Abbiamo voluto essere presenti alla consegna di questa istanza – aggiunge l’esponente pentastellata, ricordando il ruolo del suo MoVimento di appartenenza tra i promotori dell’azione popolare – per ribadire il nostro impegno nel voler risolvere una situazione che si protrae ormai da decenni e che non vorremmo possa trovare soluzione soltanto fra 10 o addirittura 15 anni”.
“L’urgenza è palese e un’accelerazione necessaria perché, ormai, non fanno purtroppo più notizia – precisa Capozzi – neppure i drammatici casi in cui persino i soccorritori sono costretti ad aspettare i passaggi dei treni sui binari che dividono in due la parte orientale del capoluogo friulano”.
“Ci auguriamo perciò che anche questo documento, esprimendo inquietudine e preoccupazione, possa far assumere a chi di dovere – conclude Capozzi – ogni responsabilità per velocizzare i lavori e non solo l’aumento dei costi dell’opera che, per contro, continuano a lievitare, mentre non si conoscono ancora tutti i progetti”.