Sappiamo che, di solito, un documento come il Rendiconto non è molto incline a particolari approfondimenti politici, ancor più se relativo ad un’amministrazione che come in questo caso non è più in carica. Tuttavia, volendo, la discussione che potrebbe nascere in sede di consuntivo di bilancio, potrebbe essere più forte sia sul piano politico, sia sul piano proprio della analisi dei conti. Infatti dal rendiconto è possibile confrontare quello che si voleva fare con quello che, poi, concretamente è stato fatto. Quindi, per assurdo, il vero giudizio politico si potrebbe dare in questa fase: si può giudicare se un’Amministrazione è stata virtuosa, sia rispetto agli indirizzi che si era data, che soprattutto nell’utilizzazione dei fondi che aveva destinato.
Mi pare che a più riprese si sia sorvolato in maniera più o meno evidente sui contenuti di verifica ai quali ogni Rendiconto deve sottostare, con particolare riferimento alla Corte dei Conti. Posso capire che questo avvenga nel caso dei consiglieri che facevano parte della passata maggioranza se non della passata Giunta regionale, ma mi lascia quanto meno perplessa questa mancanza da parte di chi fino a qualche mese fa stava all’opposizione.
Tocca a noi che siamo nuovi, quindi, ricordare che, se da un lato la Corte dei Conti ha effettivamente espresso l’affidabilità di questo Rendiconto e, quindi, ha sostanzialmente certificato la regolarità delle operazioni ad eccezione di quelle di 12 capitoli, in misura e secondo contenuti diversi, dall’altro, avendo l’esame in questione interessato 213 capitoli, ossia il 6,04% del totale, chiunque abbia dei rudimenti di calcolo statistico sa che le irregolarità non si limiteranno sicuramente a quelle evidenziate.
Le irregolarità più gravi riguardano la gestione delle poste vincolate; la violazione del principio fondamentale della competenza dell’esercizio; l’inesistenza in capo alla Regione di un sistema organico di controllo di gestione e strategico, in merito al quale presenteremo un ordine del giorno alla Giunta; mancanza di controllo che assume particolare rilievo in riferimento ad esempio all’episodio del funzionario delegato incriminato, ma anche e soprattutto ai reiterati impegni di spesa assunti in violazione della legge di contabilità, nonostante i ripetuti rilievi della Direzione competente. Nel caso di altri capitoli vengono rilevate poi la mancanza di chiarezza sull’iter amministrativo seguito per determinare la congruità di un prezzo pagato alla controparte o il pericoloso criterio di quantificare l’impegno finanziario regionale in base alla compensazione tra debiti certi e crediti incerti. Gravi conseguenze contabili derivano poi dalla contabilizzazione in partite di giro di operazioni di anticipazione di liquidità che andrebbero contabilizzate tra le entrate e le uscite effettive del bilancio.
Ci sono poi un capitolo che si configura come un debito fuori bilancio ed un altro per il quale si evidenzia l’incompletezza della documentazione trasmessa dal soggetto creditore per la reiscrizione.
Si segnala inoltre che le somme stanziate e le somme impegnate differiscono molto tra loro, soprattutto su materie, a nostro avviso, molto importanti e determinanti per la nostra regione quali la tutela delle acque, la difesa del suolo, la gestione dei rifiuti e l’energia, con appena il 4,63% di importi impegnati rispetto alla somma stanziata.
Premesso ciò, noi Consiglieri del gruppo del Movimento 5 Stelle, non essendo stati testimoni diretti nella scorsa legislatura di tutte le azioni politico-amministrative che hanno prodotto come risultanza finale questo rendiconto, non possiamo far altro che esimerci dall’esprimere un giudizio di merito, auspicando però, senza alcun dubbio, una maggiore responsabilità e oculatezza della nuova Giunta nella gestione delle risorse pubbliche, in merito alle quali ci riserveremo di vigilare molto attentamente.