«Per anni la disinformazione sull’opera non ha mai permesso ai cittadini di capire veramente cosa stia accadendo, così come in molti non hanno mai potuto leggere i documenti del progetto. Per questo stiamo organizzando altre serate come quelle di venerdì e sabato che ci hanno visto a contatto con i cittadini di Monfalcone e Pordenone per spiegare le carenze documentali di cui parla la giunta Serracchiani, i possibili impatti devastanti sul nostro territorio e sul Carso, ma anche e soprattutto “l’inutiliTAV” di un’opera, il cui valore supera quello di due finanziaria regionali». Con queste parole il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo spiega le ragioni della forte contrarietà all’opera.
«Non abbiamo mai messo in dubbio che il porto di Trieste debba esser potenziato e così il traffico merci, ma – dati alla mano presentati da Rfi – abbiamo scoperto che al momento ci sono una ventina di treni merci che escono dal capoluogo e che l’attuale linea ne può contenere tranquillamente una novantina, sopportando un traffico 4,5 volte superiore a quello attuale – racconta Sergo -. Per anni si è usato il termine Tav per ingannare i cittadini della nostra Regione facendogli credere che la “nuova linea” sarà simile a quella che permette di collegare Roma e Milano in sole tre ore, invece così non sarà. L’attuale progetto – precisa – prevede, infatti, una linea ferroviaria che raggiungerà al massimo i 250 km orari in alcune tratte e solo 200 km orari in altre. È la stessa Rfi che parla di corridoio a vocazione “merci” e che i benefici per i passeggeri e i pendolari saranno “trascurabili”».
«È surreale che, di fronte a un progetto che per ammissione della stessa giunta regionale evidenzia carenze documentali e insufficiente conoscenza delle potenziali criticità – aggiunge Stefano Patuanelli, consigliere comunale M5S a Trieste – si abdichi, ancora una volta, alla possibilità di esprimere un chiaro no ad un’opera inutile sul piano infrastrutturale e estremamente dannosa su quello ambientale. È ora di dire basta – continua l’esponente M5S – ad uno spreco enorme di risorse pubbliche per progettazioni inutili di infrastrutture senza senso».
«Abbiamo già visto una situazione simile nel Consiglio comunale di Trieste e sinceramente speravamo di non dover assistere ancora ad una cosa del genere. O si è favorevoli o contrari al progetto – attacca ancora Sergo -. Ora siamo preoccupati e vorremmo sapere che voce avremo a Roma quando si dovrà dare il Via all’opera? Se la giunta Serracchiani non sapeva esprimere un parere poteva dar voce alle amministrazioni locali che si sono espressi in maniera pressoché unanime, dando un parere negativo al progetto, altrimenti, come al solito, bastava ascoltare gli elettori che – conclude – hanno votato un programma elettorale in cui in maniera forte e chiara non c’era scritto “forse” ma “nel nostro territorio non parliamo più di Tav per la carenza dei finanziamenti e per l’assenza di una politica integrata del trasporto transalpino e transfrontaliero».