«In base allo Statuto del Parlamento europeo, gli ex deputati hanno diritto – a prescindere da altri trattamenti pensionistici – a una pensione al compimento del sessantatreesimo anno di età. La presidente della Regione Serracchiani dovrebbe percepire quale ex parlamentare europea un trattamento pensionistico di circa 1.067 euro. Visto che nell’apposita sezione della trasparenza sul sito internet della Regione non sono riportati, il MoVimento 5 Stelle vuole sapere se la presidente intenda rendere conoscibili a tutti i redditi percepiti nel 2012 come parlamentare europeo, anche durante il periodo della campagna elettorale svolta costantemente in Friuli Venezia Giulia. Inoltre vogliamo sapere se Debora Serracchiani abbia intenzione di rinunciare al vitalizio europeo, oppure, qualora abbia già manifestato tale volontà notificandola al Parlamento Europeo, se intenda renderne pubblica la richiesta». Queste le richieste del consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo contenute in una interrogazione dedicata ai privilegi e alle indennità maturate come eurodeputato dal presidente della Regione.
«È bene ricordare – aggiunge Sergo – che la presidente in campagna elettorale aveva promosso l’abolizione del vitalizio dei consiglieri regionali e alla trasmissione di La7 “l’aria che tira”, appena due giorni fa, ha dichiarato di essere il primo presidente di Regione a non percepire vitalizio. Inoltre nel suo programma elettorale sosteneva testualmente: «è indispensabile rendere più trasparente l’attività istituzionale […] e permettere una conoscenza diretta ai cittadini. Alla riduzione dei costi si accompagnerà, pertanto, una operazione di trasparenza che consenta ai cittadini di conoscere l’andamento della spesa regionale per valutare il corretto impiego delle risorse pubbliche. Qualsiasi documento, anche non ufficiale, e qualsiasi informazione inerente a qualsiasi amministrazione pubblica deve essere accessibile a chiunque […] si tratta di un’operazione trasparenza sul modello del Foia – Freedom of Information Act americano”. Peccato – attacca il consigliere regionale – che la trasparenza non valga per i redditi e i vitalizi maturati da europarlamentare».
«L’indennità parlamentare mensile di un deputato europeo, al lordo delle imposte, ammonta a 6.200,72 euro – spiega il consigliere M5S -. C’è da dire che anche gli Stati membri possono assoggettare l’indennità a imposte nazionali e che l’indennità di base è fissata al 38,5% del trattamento economico di base di un giudice della Corte di giustizia delle Comunità europee. Inoltre l’importo mensile dell’indennità per spese generali è fissato a4.299 euro, l’indennità di viaggio extra è fissata ad un massimo di 4.243 euro annui, quella di soggiorno giornaliero pari a 304 euro per ogni presenza e che il costo mensile del personale di 21.209 euro per eurodeputato non concorrono a determinare il reddito personale. Una massa ingente di risorse economiche».
«Gli eurodeputati non pagano le tasse qui in Italia – rivela Sergo – come si evince anche dalla dichiarazione dei redditi della presidente Serracchiani, ma in Europa con un’aliquota molto bassa vicina al 20%. La Ue prevede infatti che l’Italia possa assoggettare l’indennità europea a imposte nazionale, ma ovviamente il nostro Parlamento non ha mai legiferato in merito. È un vero peccato – conclude -. Se tutti e 73 gli eurodeputati italiani facessero così, potremmo recuperare quasi un milione di euro l’anno. Non sarà una grande somma, ma è una questione di coerenza ed equità. Ecco perché come MoVimento 5 Stelle chiederemo ai nostri portavoce a Roma di intervenire in tal senso».