«Visto il fiorire di “sindaci ogm” in Friuli Venezia Giulia, mi sembra corretto ricordare a tutti sindaci – non solo a quello di Porpetto – che in primis hanno il dovere di tutelare la salute dei loro cittadini. In un caso delicato come quello degli ogm, la cui tossicità nel lungo periodo non è ancora stata analizzata, i primi cittadini, in virtù delle competenze loro assegnate dalla normativa nel testo unico sugli Enti locali, avrebbero l’autorità infatti per impedire le semine mediante ordinanze, concetto ribadito anche dal principio di precauzione riconosciuto a livello europeo». La consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Eleonora Frattolin interviene duramente sulle ipotesi di utilizzo di organismi geneticamente modificati nelle campagne del Friuli Venezia Giulia.
«Non possiamo inoltre scordare che è in via di definizione un regolamento regionale che dovrà normare la coesistenza, argomento di precise audizioni proprio in questi giorni negli uffici della direzione competente – aggiunge Frattolin -. Il regolamento e la normativa regionale si inseriscono poi in un quadro che a livello nazionale prevede il decreto interministeriale emanato a luglio che vieta la coltivazione del mais Mon 810. Al momento non possiamo entrare nel merito di questo regolamento, non essendoci ancora pervenuto, dato che non è stata ancora prevista la data del passaggio in commissione, promesso dal vicepresidente Bolzonello, in sede di approvazione della nuova normativa regionale».
«L’approvazione di questo regolamento prevede però un iter che non sarà rapido – sostiene la portavoce M5S -. Sono necessari infatti due passaggi in giunta regionale, intervallati da una verifica in Commissione europea, nonché appunto dal parere della commissione consiliare. Non possiamo ipotizzare pertanto che l’iter sia così veloce da normare anche le possibili semine di questa primavera, già paventate da Fidenato. Per questo chiediamo con forza alla Regione di attivarsi immediatamente per evitare semine che, a voler rimanere solo sugli aspetti burocratici, quanto meno finirebbero per contrastare con il futuro regolamento».
«La giunta – conclude Frattolin – dovrebbe agire come promesso nel novembre scorso quando accolse la mozione nella quale tra l’altro si impegnava “ad individuare le modalità, e ad emanare tempestivamente un provvedimento conseguente che escluda la semina e l’utilizzo all’interno della filiera zootecnica ed alimentare delle coltivazioni di mais Mon 810 coltivate durante i divieti previsti dalla l.r. 5/2011 e/o dal decreto interministeriale del 12 luglio 2013, data la contingenza e l’urgenza, tenendo conto anche della competenza esclusiva regionale in materia agricola sancita dall’art.117 della Costituzione e dello status di Regione a statuto speciale”».