«Per Porcia, sulla carta, stanziati solo 32 mila euro. Governo e Regione devono subito porre rimedio a questo errore dettato dalla fretta»
Costruttiva serata a Pordenone per il MoVimento 5 Stelle che ieri, presso l’Auditorium della Regione, ha incontrato i dipendenti e le rappresentanze sindacali dello stabilimento Electrolux di Porcia.
Oltre ai consiglieri regionali M5S Bianchi, Dal Zovo, Frattolin, Sergo e Ussai
Durante l’incontro sono emersi i diversi aspetti del patto siglato a Roma. Se per Walter Zoccolan (rsu Fiom) si tratta di un accordo difensivo, Annarita Licci (Uilm) e Flavia Valeri (Fiom) lo ritengono invece un buon accordo che permette a quasi mille cittadini di conservare un posto di lavoro.
Proprio analizzando nel dettaglio l’accordo e prestando fede al loro impegno a fare le pulci a quanto firmato dalla presidente della Regione Serracchiani a Roma il consigliere M5S Sergo ha fatto notare un particolare di cui nessuno si era mai reso conto. Nel piano investimenti per il periodo 2014-2017, previsto per lo stabilimento di Porcia, tutti hanno sempre affermato che l’azienda si fosse impegnata a stanziare 32 “milioni” di euro nel prossimo quadriennio. In realtà l’impegno nero su bianco, controfirmato da ministri e presidenti di Regione (futuri senatori della Repubblica), rivela – a sorpresa – che l’impegno assunto sia solo per 32 “mila” euro.
«Una mera svista si dirà. Certamente la fretta con cui si è giunti alla firma dell’accordo, costringendo i sindacati a fare le ore veramente piccole e a lavorare di giorno e di notte può aver causato questo semplice errore materiale – spiegano i pentastellati -. Ma proprio perché semplice e fatto in buona fede siamo convinti che tutte le parti in causa, presidente Serracchiani in primis, vista la sua esperienza come legale, vorranno porvi rimedio, correggendo questo errore e garantendo sonni tranquilli agli operai di Porcia che di notti insonni ne han già passate parecchie. Noi – concludono i portavoce M5S – abbiamo già fissato un nuovo appuntamento per tornare a parlare della situazione della fabbrica. Dopo sei mesi esatti l’accordo prevede, infatti, un monitoraggio sugli impegni presi. Noi a novembre torneremo a Pordenone, per verificare se dalle promesse si è passati ai fatti».