«Oggi in Aula si è fatta l’ennesima concessione a favore delle lobby dei cacciatori. Questa politica non fa altro che ridurre al minimo i poteri di vigilanza e di controllo degli enti preposti sull’attività venatoria». La portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Ilaria Dal Zovo, commenta con amarezza l’approvazione della modifica alla legge regionale 6 del 2008.
«La Legge nazionale che disciplina la materia della caccia è la 157 del 1992 che, all’articolo 31, parla esplicitamente delle sanzioni amministrative. Per tutto quello che non è contenuto all’interno dell’art. 31 ci si riferisce, poi, alla legge quadro in materia di sanzioni 689 del 1981 e successive modificazioni – spiega Dal Zovo -. In Aula abbiamo ricordato che per le sanzioni amministrative il tempo per le contestazioni è di 5 anni, mentre dal momento in cui viene accertato il fatto, ci sono ulteriori 90 giorni per inviare la notifica. Sostanzialmente con questo provvedimento, dopo il deposito del libretto da parte dei cacciatori, gli organi competenti avranno solo un anno per controllare il cartellino. Altro che 5 anni previsti dalla legge! Per questo abbiamo votato con convinzione contro questo provvedimento. Questa modifica è un vero e proprio privilegio a discapito di altre categorie, aziende, cittadini che dovranno invece attenersi ai rigorosi 5 anni».
«Negli anni, in questa regione, che era presa a modello per molte materie, si è riusciti a demolire molte forme di controllo e sanzioni ai cacciatori. Di esempi ce ne sono molti – sottolinea la portavoce M5S -. Nel resto d’Italia, in forza dell’articolo 18 della Legge 157/92 “La caccia è consentita da un’ora prima del sorgere del sole fino al tramonto” e le violazioni sono punite con la sanzione amministrativa da euro 103 a euro 619. Nel Friuli Venezia Giulia, grazie al comma 1 bis L.R. 34/96, la caccia alla posta per gli acquatici è consentita sino ad un’ora dopo il tramonto. E ancora: nel resto del Paese è vietato “cacciare su terreni coperti in tutto o nella maggior parte di neve, salvo che nella zona faunistica delle Alpi e per l’attuazione della caccia di selezione agli ungulati”. Nella nostra Regione, anche fuori dalla zona Alpi, quando il terreno è coperto da neve e gli animali selvatici sono particolarmente in difficoltà ed esposti, invece, è consentito cacciare caprioli e cervi con i segugi. Inoltre – aggiunge – è permessa anche la caccia “ai palmipedi ed ai trampolieri, nonché alla cesena” e, 48 ore dopo l’ultima nevicata, persino alla lepre. E potremmo continuare a lungo».
«Una cosa è certa – conclude Dal Zovo – bisogna segnalare questa modifica “pro lobby” ad ogni livello possibile, anche se siamo sicuri che, come già accaduto molte altre volte sulla legge 6/2008, questa modifica sarà impugnata»