«È paradossale che un organismo di terzo livello qual è la Consulta d’Ambitoimponga cosa fare o non fare a enti pubblici di livello costituzionale quali sono i comuni. Quelli di Cercivento, Forni Avoltri e Ligosullo – tutti sotto i 1000 abitanti – hanno scelto, infatti, di gestire autonomamente il servizio idrico e di difendere questa scelta anche ricorrendo in sede giudiziaria. La Consulta d’Ambito non può imporrea questi comuni di consegnare a Carniacque spa la gestione del servizio idrico». La presa di posizione è della portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale,Elena Bianchi, che ha depositato una interrogazione per chiedere alla presidente Serracchiani, titolare della delega ai problemi della montagna, di incontrare e confrontarsi con gli amministratori e la popolazione di questi comuni montani.
«La Serracchiani deve rendersi conto personalmente delle decisioni che questi territori hanno preso in merito alla scelta del modello di servizio idrico da adottare – aggiunge Bianchi -. Cercivento, Forni Avoltri e Ligosullo vanno tutelati, facendo rispettare la deroga prevista dal decreto “Sblocca Italia”, grazie alla quale si possono mantenere le gestioni del servizio idrico in forma autonoma nei comuni montani con popolazione inferiore a 1.000 abitanti».
«È giunto il momento invece di avviare un serio processo di riforma del servizio idrico integrato regionale, realizzando un riassetto organico – conclude la consigliera M5S – che ponga rimedio alle criticità derivanti dalle peculiarità territoriali delle zone montane».