«Venerdì abbiamo fatto un sopralluogo assieme al portavoce alla Camera Stefano Vignaroli (vicepresidente commissione bicamerale “illecito rifiuti”), per vedere con i nostri occhi la situazione delle grotte carsiche. Quello che abbiamo visto è una grotta piena di oli e idrocarburi, accessibile da chiunque. Questo argomento non sembra essere una priorità né per la presidente della Regione Serracchiani né tanto meno per il nuovo capogruppo del Partito democratico alla Camera Ettore Rosato che nel 2010 presentò una interrogazione sul tema. Siamo di fronte ad una emergenza ambientale di grosse proporzioni e i politici di professione che sono al potere a Roma e a Trieste tacciono, trascurando i rischi per i cittadini e per il territorio». Il gruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale punta il dito in particolare contro la presidente della Regione Debora Serracchiani.
«Non avendo ricevuto risposte alle interrogazioni depositate da più di un anno, con una mozione – spiega la prima firmataria Ilaria Dal Zovo – abbiamo chiesto all’esecutivo regionale di prendere dei provvedimenti urgenti per arginare l’inquinamento che sta devastando le grotte del Carso. Da 15 anni, grazie al Club Alpinistico Triestino, siamo a conoscenza, infatti, che sul Carso triestino sono almeno 359 gli ipogei naturali che versano in uno stato di degrado allarmante: 52 risultano inquinati, 54 presentano rifiuti, 236 sono persino ostruiti e 17 addirittura distrutti. Inoltre – aggiunge – nella Provincia di Gorizia sono presenti 18 grotte ampiamente compromesse: 3 sono inquinate, 4 sono piene zeppe di rifiuti, 9 sono ostruite e 2 addirittura distrutte. Ricordiamo che la Grotta denominata nel Catasto Regionale delle Grotte “Pozzo dei Colombi” è stato riempita con lo scarico di terra e rifiuti di ogni genere, tra i quali idrocarburi e olii esausti sversati lì dopo l’attentato di Settembre Nero ai serbatoi della Siot di Trieste».
«Di fonte a questo scempio bisogna avviare immediatamente un monitoraggio delle grotte inquinate, assumendo tutte le misure necessarie per favorirne la bonifica, tenendo presente che, trattandosi per lo più di terreno carsico, dovrebbero essere controllate con particolare attenzione quelle contenenti idrocarburi e altre sostanze pericolose per la salute dei cittadini. Va posta inoltre una particolare attenzione al sito di Trebiciano – sottolinea Dal Zovo -. Bisogna assolutamente impedire ripercussioni dannose sulle falde acquifere sotterranee sottostanti. Stiamo parlando, infatti, di un’area utilizzata per reperire l’acqua destinata al consumo di migliaia di famiglie delle province di Trieste e di Gorizia».
«Cosa aspetta la Serracchiani a chiedere cofinanziamenti all’Unione europea ai sensi della direttiva 92/43/CEE per la tutela delle ZSC costituite da habitat rocciosi e grotte? – attacca la consigliera regionale -. Non c’è più tempo da perdere. Di fronte a questo enorme problema ambientale è venuto il momento – conclude Dal Zovo – di valutare se ci siano i presupposti per avviare la procedura con il competente Ministero affinché l’area carsica inquinata venga riconosciuta come “Sito di Interesse Nazionale”».
Di seguito alcune immagini del sopralluogo del MoVimento 5 Stelle