“Siamo pronti ad appoggiare un eventuale referendum per abrogare la legge regionale sull’organizzazione delle funzioni relative al servizio idrico integrato e al servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. Una norma che inserita nel quadro nazionale può risultare offensiva per gli oltre 26 milioni di italiani, che nel 2011 si sono pronunciati chiaramente contro le privatizzazioni e a favore della gestione pubblica di tutti i servizi pubblici locali”. Ad affermarlo è il portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Cristian Sergo che questa mattina ha incontrato la stampa insieme ai colleghi Ilaria Dal Zovo e Andrea Ussai, ai sindaci e ai comitati nettamente contrari a questo provvedimento.
“Mercoledì scorso, durante la discussione in Aula della legge, abbiamo presentato ben 166 emendamenti per migliorare il testo. Tutti bocciati tranne uno, quello che riafferma il principio che gli acquedotti sono inalienabili, approvato per “sbaglio” in quanto pensavano di votare un altro emendamento. E’ successo anche questo in aula”.
“Destra e sinistra assicurano che questa legge non inciderà sulle tariffe. Purtroppo però – spiega Sergo – l’aliquota dei rifiuti stabilita dai comuni dovrà tener conto del Piano economico finanziario del piano d’ambito, che verrà approvato dall’Ausir, dopo acquisito il parere – meramente consultivo – delle assemblee locali. Ci chiediamo come potranno spiegarlo i sindaci ai loro cittadini”.
“Questa legge va letta tenendo presente quanto accade a livello nazionale laddove il Decreto Attuativo Madia cancella una volta per tutte la volontà popolare del referendum 2011, considerando l’acqua come un bisogno e non più come un diritto, ma soprattutto reintroducendo nella determinazione delle tariffe “l’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”, esattamente quella che era stata abrogata dal voto popolare”.
“Se l’intenzione del PD è quello di evitare la privatizzazione come sostengono i proponenti di questo testo, ci aspettiamo che la presidente Serracchiani vada in tutti i talk show e prenda una posizione netta e contraria con quanto previsto dal Ministro Madia”.
“Il governo Renzi promuove la cessione a privati delle quote partecipate dai comuni nelle aziende pubbliche e stabilisce l’affidamento per ogni ambito ad gestore unico (che sarà chi copre già almeno il 25% degli utenti); promuove inoltre la concorrenza, la libertà di stabilimento e la libertà di prestazione dei servizi di tutti gli operatori economici interessati alla gestione dei servizi pubblici locali di interesse economico generale, ovvero ciò che si può leggere anche nei trattati di libero scambio che si stanno portando avanti con gli Stati Uniti (TTIP e TISA). In Regione, invece, è stato bocciato un emendamento che voleva favorire e incentivare l’istituzione di enti gestori di diritto pubblico”.
“Il progetto è chiaro – conclude Sergo – e contro di esso ci batteremo con tutte le nostre forze, a partire dall’abrogazione di una legge che incentiva le aggregazioni dei gestori”.