Prosegue senza sosta, in Regione e in Comune, il pressing del MoVimento 5 Stelle sulla Giunta e sul Sindaco per fare rispettare i limiti di legge alla Ferriera di Servola. Con una interrogazione il portavoce del M5S in Consiglio regionale Andrea Ussai punta il dito sulle responsabilità legate ai ritardi nella riorganizzazione della rete regionale di rilevamento della qualità dell’aria, una situazione che si trascina ormai da anni. «I cittadini vogliono sapere una volta per tutte quali siano le ragioni del ritardo nella riorganizzazione della rete di rilevamento della qualità dell’aria che secondo l’Assessore all’Ambiente avrebbe dovuto concludersi nel 2014, e a chi siano imputabili questi ritardi – attacca Ussai -. Come è stato confermato dall’Arpa nella “Relazione sulla qualità dell’aria nella regione Friuli Venezia Giulia, anno 2015” appena pubblicata, a Trieste l’adeguamento della rete non si è ancora concluso. Il risultato è che qui sono ancora presenti stazioni di monitoraggio non conformi alla legge, e quindi i dati prodotti non sono utilizzabili. Al completamento dei lavori manca, per esempio, la postazione di piazzale Rosmini, attualmente ferma per motivi non ben precisati, pare non imputabili ad Arpa. Mancano all’appello sul sito dell’Arpa anche le centraline di via Pitacco e via Ponticello che dovrebbero fornire i dati rappresentativi della qualità dell’aria che respirano i cittadini di Servola, visto che la centralina di San Lorenzo in Selva, posta sul perimetro esterno dell’impianto ma comunque più lontano delle prime case, non è stata inclusa della rete regionale di rilevamento della qualità dell’aria».
«Infine, solamente ora – aggiunge il portavoce del MoVimento 5 Stelle – le stazioni di rilevamento della qualità dell’aria di proprietà di Siderurgica Triestina vengono gestite direttamente da Arpa! A chi sono imputabili tali ritardi? Quando sarà concluso l’adeguamento della rete di monitoraggio delle sorgenti diffuse? Quando sarà concluso l’adeguamento delle sorgenti puntuali?” chiede Ussai nell’interrogazione.
«Sarebbe opportuno inoltre un sistema di monitoraggio per le polveri più sottili e più pericolose (2,5 µm) utilizzando una centralina di confine come quella di San Lorenzo in Selva. In realtà, la centralina nei mesi scorsi riportava la scritta esterna “particolato 2,5” ma ciò, come spiegato da Arpa, non corrispondeva al campionamento reale. Necessario infine sarebbe il rilevamento delle diossine, sottoprodotto indesiderato dalla combustione negli impianti industriali, che anche a dosi bassissime, sono cancerogene. Queste analisi, che permetterebbero chiare indicazioni delle sorgenti responsabili dell’inquinamento, a Trieste non sono mai state effettuate».
Di Ferriera si è discusso anche ieri sera in Consiglio comunale. I portavoce del MoVimento 5 Stella hanno presentato una mozione urgente sulla Ferriera di Servola. «Al di là delle diverse visioni politiche sui temi della città, non potevamo rimanere silenti di fronte alla risposta che venerdì scorso Siderurgica triestina ha dato al sindaco – spiega il capogruppo del M5S Paolo Menis -. Abbiamo quindi chiesto al presidente del Consiglio comunale con questo documento di esprimere all’azienda il rammarico per l’atteggiamento finora tenuto e a chiedere di rispondere alle richieste fatte da Dipiazza».
«Contemporaneamente – aggiunge Menis – abbiamo chiesto a Dipiazza di tenere in considerazione la possibilità di emettere un’ordinanza per limitare la produzione di ghisa. Ci siamo infatti accorti che dalle linee programmatiche del sindaco, votate durante la seconda seduta del Consiglio comunale, è stata tolta questa parte del programma elettorale. Ora, grazie a questa mozione del M5S votata anche dal centro destra, Dipiazza si è assunto l’impegno a valutare anche l’utilizzo di questo strumento. Vedremo – conclude il portavoce del MoVimento 5 stelle – se il sindaco emetterà questa importante ordinanza per limitare la produzione di ghisa».