“In merito alla soppressione del Servizio di Automedica 118 di Udine è scandaloso che l’assessore Telesca, oltre a continuare a omettere la verità sulle regioni che hanno portato alla cancellazione, per 24 mesi, di questo fondamentale presidio di emergenza sanitaria, si dimostri insofferente nel momento di dare risposte a un problema serio, liquidandolo come “ormai superato”. Se infatti l’automedica è stata ripristinata, sul tappeto rimane una questione rilevante: quella della trasparenza e dell’onestà intellettuale di chi governa il Friuli Venezia Giulia”. Andrea Ussai, portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, commenta così la “non-risposta” data dall’assessore alla Sanità della giunta Serracchiani all’interrogazione sulla soppressione dell’Automedica di Udine.
“L’interrogazione – ricorda Ussai – prendeva spunto da una dichiarazione pubblica del direttore centrale Marcolongo, che in terza commissione aveva affermato che l’Automedica di Udine era stata sospesa per “gravi motivi di sicurezza”. Circostanza elegantemente “dimenticata” dall’assessore Telesca nel suo intervento in Commissione. Rimane il fatto che, dopo due anni, non è ancora chiaro il motivo di questa decisione che già allora scatenò forti proteste”.
“Nel frattempo non è stato modificato l’assetto organizzativo riguardante le due postazioni 118 afferenti alla allora Azienda Ospedaliera Universitaria di Udine. Così come – aggiunge il portavoce del M5S – nei due anni intercorsi dalla soppressione del Servizio, avvenuta nel maggio 2014, il medico di Emergenza è stato impiegato quotidianamente sulle ambulanze in ambito cittadino, restringendo in maniera drastica il suo raggio di azione, quindi l’efficacia del suo operato ed incidendo anche sulla flessibilità di intervento in caso di emergenze contemporanee o errori di invio, come all’epoca era stato fatto notare da più parti”.
“Tra le domande che sorgono spontanee, la prima è ovviamente: cosa è cambiato dal punto di vista della Salute pubblica nel corso di questi due anni? E ancora: com’è possibile che sia stato sospeso un servizio essenziale per oltre 24 mesi, senza analizzarne prima l’efficacia, l’appropriatezza e la mole di lavoro svolto e senza monitorare successivamente gli effetti del cambiamento imposto? – si domanda Ussai -. D’accordo con molti professionisti dell’Emergenza-Urgenza, riteniamo che per fugare questi dubbi non sia sufficiente dire che è stata effettuata “un’analisi complessiva sul sistema di soccorso Regionale [..] dal gruppo di lavoro che ha stilato il Piano dell’Emergenza”. Siamo convinti invece che sia necessario entrare maggiormente nello specifico, anche perché un conto è “il monitoraggio delle attività di soccorso su tutto l’ambito regionale”, un altro è analizzare i dati in risposta ad un quesito specifico.
“In realtà dalla giunta Serracchiani non abbiamo ottenuto alcun chiarimento sul motivo della soppressione dell’Automedica di Udine, mentre è palese – conclude il consigliere pentastellato – l’ammissione di colpa rappresentata dal fatto di prevedere al più presto il suo ripristino con le stesse modalità operative di prima del 2014”.