Davvero non capiamo come mai Forza Italia si stupisca dei ritardi nell’erogazione della Misura di Inclusione Attiva e del Reddito di Inclusione nazionale. Tutto era stato ampiamente previsto e descritto nei dettagli nel corso della mozione discussa lo scorso maggio in aula dal titolo eloquente: “La Regione assuma la gestione diretta delle misure di sostegno al reddito e ridetermini i criteri per l’accesso alle misure di welfare”.
Ovviamente la nostra proposta di mero buon senso non è stata accolta dal Consiglio regionale. Eppure chiedevamo una cosa molto semplice come evidenzia il dispositivo finale della mozione, ovvero “anche al fine di superare le criticità incontrate nell’erogazione e armonizzazione delle misure di inclusione e sostegno al reddito, a farsi parte attiva presso il Governo nazionale affinché lo stesso dia seguito a quanto approvato con l’ordine del giorno G1.102 (Berger e altri) al DDL 2494 (poi legge 33/2017), mediante il quale era stato determinato l’impegno a che le risorse finanziarie statali stanziate e destinate all’introduzione di misure nazionali di contrasto alla povertà nei territori delle Regioni a statuto speciale fossero attribuite a tali Enti, che le gestiscono secondo la loro disciplina, fatto salvo il rispetto dei livelli minimi essenziali delle prestazioni”.
In sostanza chiedevamo quello che i parlamentari dell’Svp avevano richiesto anche per le Province Autonome di Trento e Bolzano ovvero che i soldi spettanti ai cittadini della nostra Regione del reddito di inclusione venissero attribuite agli enti locali. Un modo in più per esercitare quella autonomia che invece in questi 5 anni si è voluto svilire in più e più occasioni.
Forza Italia ha avuto anche un’altra occasione per sentire dalle nostre parole come sarebbe andata a finire tutta la vicenda con questa decisione di allineare le misure regionali con quelle nazionali delegando controlli ed erogazioni all’Inps. Era il 24 ottobre 2017 quando l’aula approvava la legge regionale n. 35/2017 “Disposizioni per l’ampliamento del Reddito di Inclusione e il suo coordinamento con la Misura attiva di sostegno al reddito”. Anche allora abbiamo avuto modo di esprimere tutto il nostro dissenso avverso la decisione di coordinare le due misure votando contro a quel provvedimento. Forza Italia nel corso della votazione decise di astenersi e il consigliere Marini si vide costretto a votare in dissenso dal proprio gruppo, votando addirittura favorevole.
Oggi dalle testate locali leggiamo che un ex consigliere regionale membro di quello stesso gruppo ritiene inaccettabile qualcosa voluto da un suo stesso collega e passato con l’astensione degli altri. Fa sempre piacere quando i nostri politici dimostrano di avere poche idee e ben confuse. Purtroppo per i cittadini della nostra Regione il Partito democratico ha sempre avute idee chiarissime su questa modalità di erogazione e infatti, nonostante tutti i nostri allarmi e interventi anche in Aula, ci ritroviamo ancora con migliaia di famiglie senza sostegno al reddito. Questo non solo è inaccettabile ma addirittura vergognoso!