ncentivare le buone pratiche nell’apicoltura, favorire la collaborazione fra gli operatori del settore, promuovere momenti di educazione e sensibilizzazione. Sono questi alcuni degli obiettivi che si propone la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle, anche alla luce delle recenti inchieste giudiziarie sulla moria di api in Friuli Venezia Giulia. “Partiamo dal presupposto che la protezione della biodiverstà è indispensabile per l’ambiente e per avere agro-ecosistemi resilienti e produttivi, a maggior ragione quando parliamo di api. – sostiene la consigliera regionale Ilaria Dal Zovo, prima firmataria della mozione – Inoltre dalle api domestiche e selvatiche dipende l’impollinazione dell’84% di piante con fiori e i tre quarti circa delle colture importanti per l’alimentazione umana” La riduzione degli insetti impollinatori a livello globale ma anche regionale è causata da una serie di fattori: insorgenza di malattie, diminuzione di piante mellifere e pollinifere, effetto nocivo di prodotti fitosanitari e pratiche agricole non sostenibili. Inoltre, molte delle conseguenze dovute ai cambiamenti climatici in atto potrebbero avere un impatto in questo senso”. “In Friuli Venezia Giulia – aggiunge l’esponente M5S – sono presenti circa 1.200 apicoltori che nel 2017 hanno denunciato il possesso di 27.844 alveari dislocati in circa 1.900 apiari. La produzione annuale di miele varia tra le 470 e le 1.100 tonnellate, a seconda dell’andamento climatico e dell’incidenza delle malattie infettive delle api. Con la nostra mozione proponiamo, fra le altre cose, un’apposita etichetta che dia risalto a un sistema produttivo responsabile”. “Intendiamo inoltre impegnare la Giunta regionale a rafforzare la sinergia tra agricoltura e apicoltura – prosegue Dal Zovo – prevedendo ad esempio la realizzazione di prati con piante mellifere ai margini dei campi o l’individuazione di aree nelle quali vietare l’uso di specifici prodotti fitosanitari, e incoraggiando gli apicoltori ad applicare tecniche per avere colonie d’api sane e resilienti in modo da ottenere prodotti salubri e di qualità e di offrire supporto all’impollinazione delle colture. La collaborazione si deve inoltre estendere anche a scienziati e veterinari per accrescere la conoscenza degli operatori in merito all’applicazione di insetticidi e alla prevenzione e controllo delle malattie degli insetti”. “Riteniamo necessario promuovere iniziative formative e di sensibilizzazione che consentano di comprendere lo stretto legame tra api, ambiente, agricoltura e uomo. – conclude la consigliera regionale – Sono fondamentali momenti di educazione alimentare per accrescere la conoscenza sui prodotti derivanti dall’apicoltura informando i cittadini sugli impatti ambientali e sociali delle loro scelte di consumo, anche attraverso percorsi mirati nelle scuole per incentivare un’alimentazione sana e consapevole”.
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