Nasce da una richiesta del Movimento 5 Stelle l’audizione di oggi dell’assessore Alessia Rosolen in tema di sicurezza sul lavoro in sede di II Commisione. “Da tempo seguiamo la problematica degli infortuni e dei decessi sul luogo di lavoro. – spiega il consigliere regionale Cristian Sergo – I dati ci evidenziano una situazione grave cui è doveroso porre rimedio quanto prima per un’auspicata inversione di tendenza. Ci siamo interrogati più volte su quali strumenti si debbano mettere in atto anche dal punto di vista legislativo. Tenuto conto che la competenza primaria in materia è dello Stato, abbiamo sempre ritenuto che una legge regionale possa rappresentare più un mero esercizio di propaganda che non un valido strumento per i soggetti che si occupano di prevenzione e vigilanza sui luoghi di lavoro”. Il vero problema, secondo l’esponente M5S, è che “come al solito in Italia abbiamo tante normative ma poco personale per la loro attuazione e per le verifiche all’interno delle aziende. La manovra del Governo nazionale finalmente prevede un serio piano triennale di assunzioni per il personale del’Ispettorato nazionale del Lavoro e ci auguriamo che questo porti a un incremento dei controlli e delle verifiche anche sul nostro territorio”. Sergo evidenzia i dati che riguardano l’attività di vigilanza congiunta tra gli enti di controllo: “Sono numeri abbastanza eleoquenti se pensiamo che nel 2017 sono state effettuate circa 140 visite di cui 110 riguardano il settore dell’edilizia. Sconfortante il dato dell’Isontino la cui Azienda Sanitaria, a causa della notevole carenza di organico, non può programmare sul territorio alcun intervento poiché le risorse umane sono integralmente impiegate in altre attività. Per quanto riguarda la Bassa friulana, i soli 5 interventi previsti sono relativi a cantieri stradali”. “Apprezziamo l’iniziativa degli assessori Rosolen e Riccardi di firmare un protocollo con le parti sociali e i soggetti coinvolti nella prevenzione al fine di promuovere la cultura della sicurezza e della legalità nei luoghi di lavoro. – aggiunge il consigliere – Le nostre preoccupazioni sollevate nel corso dell’audizione, sono legate al fatto che, oltre al cosiddetto Comitato di pilotaggio istituito dal protocollo, che dovrebbe facilitare le relazioni e la collborazione permanente tra le parti in un’ottica di rete e individuare possibili progetti di intervento, esiste già il Comitato regionale di coordinamento. Lo stesso avrebbe dovuto riunirsi quattro volte l’anno e invece dal 2015 a oggi si è riunito soltanto in quattro occasioni. I nostri lavoratori, più che di comitati, hanno bisogno di corsi di formazione più frequenti, di controlli sulle condizioni in cui si trovano a operare e quindi di maggiori risorse e personale dedicato a questo scopo”. “Quanto accaduto lunedì scorso a Budoia, dove un ragazzo di 25 anni è rimasto vittima di un incidente sul lavoro, ci porta a riflettere. – afferma il consigliere regionale M5S, Mauro Capozzella – Purtroppo la nostra Regione nel 2018 è stata maglia nera per quanto concerne la sicurezza sul posto di lavoro: il numero degli infortuni è aumentato del 3,92% (la media nazionale è stata dello 0,92%). Dai dati Inail risulta che a Udine va il triste primato di ben 17 vittime, sette in più del 2017. Sei le morti in provincia di Pordenone, quattro in quella di Gorizia, due a Trieste. Numeri ancora più gravi riguardano gli infortuni con 17.246 feriti nel 2018 rispetto ai 16.600 dell’anno precedente. Tutto ciò non può che destare grande preoccupazione”. “È auspicabile quindi che, al di là del dovuto cordoglio, si intervenga con decisione su un tema gravissimo, per garantire a tutti i nostri lavoratori di poter adempiere al proprio dovere con la consapevolezza che noi ci occuperemo di assicurare loro il diritto inalienabile della salute. – conclude Capozzella – Il paradosso a cui assistiamo con questa Giunta è lo stanziamento di più di 4 milioni per la pubblica sicurezza, fatta di telecamere, spray urticanti e bastoni estensibili, piuttosto che incrementare le risorse dedicate alla sicurezza sul lavoro”.
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