“La sentenza del Tar che consente alla Danieli di accedere ai dati dei sottoscrittori della petizione contrari all’insediamento dell’acciaieria a San Giorgio di Nogaro, lascia esterrefatti. La petizione non è solo lo strumento con il quale i cittadini possono rivolgersi alle istituzioni, ma soprattutto un diritto politico dei cittadini, che consente loro di manifestare il proprio dissenso”.
Lo afferma in una nota la consigliera regionale del M5S, Rosaria Capozzi, che aggiunge: “E’ inaccettabile che i cittadini abbiano paura di firmare una petizione perché poi possono ricevere querele o cause civili. La libertà di pensiero e di critica in una democrazia non può essere compromessa, così come i dati personali dei firmatari”.
“Va ricordato – prosegue la pentastellata – che la petizione non ha spostato il potere decisionale: chi ha deciso di non autorizzare l’insediamento di un’acciaieria a San Giorgio di Nogaro è stata la Giunta regionale. Siamo anche memori delle dichiarazioni fatte a mezzo stampa dalla dirigenza del gruppo di Buttrio, la quale, riferendosi all’ipotesi di una causa ai 24mila cittadini. la definì frutto di ricostruzioni giornalistiche fantasiose e destituite di ogni fondamento. Inoltre dichiarò che, essendo Danieli un’azienda quotata in borsa, tale richiesta era finalizzata anche a dare ai propri azionisti motivazioni e informazioni complete rispetto alla decisione di indirizzare l’investimento su un altro territorio”.
“Quindi, pur ritenendo discutibile e inaccettabile sotto ogni punto di vista l’azione intrapresa, ci aspettiamo che la Danieli tenga fede alle proprie dichiarazioni. Se così non fosse – conclude la Capozzi – il presidente Fedriga, nel suo ruolo di rappresentante dei cittadini, senta il dovere di onorare il mandato morale e politico ricevuto difendendo strenuamente gli interessi della nostra comunità, si spenda in difesa di 24mila cittadini della sua regione”.