“Purtroppo siamo stati costretti ad apprendere dalla stampa della ‘non decisione’ della Giunta Fedriga di costituirsi in giudizio davanti al Consiglio di Stato per appellare la sentenza del Tar di Trieste con la quale sarebbero state consegnate le 21.974 firme allegate alla petizione No Acciaieria, depositata nel luglio del 2023 e riconosciute valide dalla Regione”.
Lo rimarca in una nota la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), sottolineando di aver depositato in prima persona “un’interrogazione a risposta immediata, alla quale verrà data risposta durante i lavori del Consiglio regionale in programma mercoledì prossimo, volta a sapere quali siano i motivi di tale scelta che hanno portato l’Esecutivo a non far valere le ragioni rispetto alla tutela del diritto alla privacy dei sottoscrittori”.
“Ancor più grave, politicamente, è stato disattendere – aggiunge l’esponente pentastellata – quanto deliberato all’unanimità dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, che ha invece ritenuto valide le argomentazioni giuridiche dei tecnici e del segretario, che aveva negato l’accesso-atti alla Danieli lo scorso dicembre”.
“È opportuno che la Giunta Fedriga faccia chiarezza – auspica in conclusione Capozzi – e dichiari perché ha deciso di non difendere un diritto di oltre 21mila persone che confidavano nell’azione dell’Esecutivo per vedere rispettata la propria privacy”.