«Neanche un mese fa Debora Serracchiani esprimeva tutta la sua soddisfazione per l’attenzione del governo Renzi per il futuro dello stabilimento della Alcatel di Trieste. In quelle ore Alcatel Lucent Italia aveva ribadito infatti al ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi la strategicità del sito produttivo di Trieste, che occupa circa 850 persone tra dipendenti e indotto. Tra esecutivo nazionale, giunta regionale e vertici di Alcatel, è veramente difficile scegliere chi l’ha sparata più grossa!». Il portavoce del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Andrea Ussai, ricorda i tentativi maldestri di sedare le proteste e le legittime preoccupazioni di lavoratori, sindacati e opinione pubblica.
«Serracchiani è arrivata a dire che si trattava di “una comunicazione che ci fa sperare bene… il primo importante risultato dell’immediato impegno della Regione su questo fronte e del continuo confronto che abbiamo mantenuto con il MiSE fin dal momento in cui, nei giorni scorsi, si erano diffuse notizie in merito alla mancata manifestazione di interesse all’acquisizione dello stabilimento triestino da parte di Nokia”. La verità – rimarca Ussai – è che l’esecutivo regionale non ha fatto proprio nulla per scongiurare l’ennesima crisi occupazionale di Trieste».
«Due settimane fa, con una interrogazione, abbiamo chiesto alla giunta Serracchiani di rendere note le azioni che intendeva compiere, sia a livello regionale che nazionale, per bloccare la paventata vendita dello stabilimento e salvaguardare l’occupazione della sede dell’Alcatel a Trieste considerata la sua elevata tecnologia, riconosciuta a livello mondiale e la strategicità del settore per lo sviluppo del Paese. Ovviamente non c’è stata nessuna risposta perché nulla è stato fatto! Che fine ha fatto la Serracchiani – chiede in conclusione Ussai – che due settimane fa vestiva il camice di un operaio dell’Alcatel?».