ALTO IL PERICOLO DI INFILTRAZIONI NEL TESSUTO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA. INTERVISTA A GIULIA SARTI

«Il Fvg è una re­gio­ne ad alto ri­schio di in­fil­tra­zio­ni ma­fio­se». A de­nun­ciar­lo Giu­lia Sarti, por­ta­vo­ce del Mo­vi­men­to 5 stel­le alla Ca­me­ra non­ché com­po­nen­te della com­mis­sio­ne An­ti­ma­fia.

Il pre­mier Renzi al G20 di An­ta­lya ha af­fer­ma­to che l’I­ta­lia ha scon­fit­to le stra­gi e la mafia e quin­di potrà scon­fig­ge­re anche il ter­ro­ri­smo. Che ne pensa?
«Forse Renzi vive nel­l’i­so­la che non c’è. Sa­reb­be bello poter dire che le mafie nel no­stro paese sono state scon­fit­te. I fatti, i pro­ces­si in corso e il co­stan­te la­vo­ro di ma­gi­stra­tu­ra e forze del­l’or­di­ne di­mo­stra­no che pur­trop­po così non è. Pos­sia­mo però af­fer­ma­re che l’I­ta­lia ha a di­spo­si­zio­ne delle ot­ti­me “armi” e delle ot­ti­me com­pe­ten­ze date dal­l’e­spe­rien­za di tanti anni di lotta a que­sti fe­no­me­ni. Pos­sia­mo solo spe­ra­re che il Go­ver­no vada in que­sta di­re­zio­ne e noi bat­ter­ci af­fin­ché ciò av­ven­ga».

La Di­re­zio­ne na­zio­na­le an­ti­ma­fia nel suo ul­ti­mo rap­por­to so­stie­ne che vi sia un cre­scen­te grado di pe­ri­co­lo­si­tà ine­ren­ti la cri­mi­na­li­tà or­ga­niz­za­ta e di stam­po ma­fio­so. Che sen­sa­zio­ne avete a Roma di quan­to ac­ca­de in Fvg?
«La sen­sa­zio­ne è che le mafie si sono evo­lu­te al punto tale da ag­gre­di­re tutti i set­to­ri pub­bli­ci e pri­va­ti. Il Fvg è una re­gio­ne al­ta­men­te a ri­schio per molti di que­sti set­to­ri: dai tra­spor­ti al gioco d’az­zar­do, solo per fare due esem­pi». L’os­ser­va­to­rio An­ti­ma­fia pro­po­sto dal M5s in Re­gio­ne può es­se­re una so­lu­zio­ne? «E’ una delle so­lu­zio­ni ov­via­men­te non l’u­ni­ca. Il Fvg deve pren­de­re esem­pio dalle leggi re­gio­na­li an­ti­ma­fia già va­ra­te in altri ter­ri­to­ri si­mi­li come Lom­bar­dia, Pie­mon­te, Emi­lia Ro­ma­gna. Un os­ser­va­to­rio è ne­ces­sa­rio per con­sen­ti­re la map­pa­tu­ra dei set­to­ri a ri­schio, l’a­na­li­si della si­tua­zio­ne e il mo­ni­to­rag­gio delle azio­ni che la re­gio­ne vorrà at­tua­re».

Quali i set­to­ri più a ri­schio in­fil­tra­zio­ne?
«Tutti quel­li che pro­du­co­no pro­fit­ti. Se c’è una cosa che dob­bia­mo te­ne­re sem­pre a mente è l’in­se­gna­men­to di Gio­van­ni Fal­co­ne: “Se­gui­re i soldi”». A Tol­mez­zo c’è il car­ce­re di mas­si­ma si­cu­rez­za che ospi­ta Sal­va­to­re Buzzi di Mafia ca­pi­ra­le.

Che ne pensa dei ten­ta­ti­vi di ri­ve­de­re il re­gi­me del 41 bis?
«Chi fa certe pro­po­ste do­vreb­be sem­pli­ce­men­te leg­ger­si il pa­pel­lo delle ri­chie­ste avan­za­te da Totò Riina allo Stato nel pe­rio­do della trat­ta­ti­va du­ran­te le stra­gi del ’92-’93: eli­mi­na­re il 41 bis era la se­con­da pre­te­sa in or­di­ne di ri­chie­ste dopo la re­vi­sio­ne delle sen­ten­ze del maxi pro­ces­so. Al­leg­ge­ri­re o to­glie­re il car­ce­re duro avreb­be una sola con­se­guen­za: fa­vo­ri­re le mafie. La trat­ta­ti­va, su cui in­da­ga Di Mat­teo, con­ti­nua, o me­glio con­ti­nua­no le trat­ta­ti­ve. Di­ver­se da quel­la che co­no­scia­mo es­se­re av­ve­nu­te negli anni delle stra­gi non pre­sun­te ma ac­cer­ta­te da sen­ten­ze e atti pro­ces­sua­li do­cu­men­ta­ti. Oggi ci sono col­lu­sio­ni tra ma­fio­si, po­li­ti­ci e pro­fes­sio­ni­sti. Com­bat­te­re le mafie si­gni­fi­ca re­ci­de­re quei le­ga­mi».