«Amarezza e consapevolezza. Queste le sensazioni che proviamo dopo le votazioni del presidente, del vicepresidente e dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale che si sono tenute questa mattina.
Amarezza perché il Consiglio regionale oggi aveva la concreta possibilità di dare ai cittadini del Friuli Venezia Giulia un forte segnale di cambiamento.
Come era facile prevedere, i partiti hanno preferito invece la continuità affidando la guida del Consiglio a persone che sono, in gran parte, ancora sotto indagine da parte della magistratura per l’utilizzo allegro dei fondi dei gruppi consiliari».
«Inoltre, pur essendo la terza forza politica di questa regione e la seconda fra le opposizioni, il MoVimento 5 Stelle è stato volutamente tenuto fuori in particolare dall’Ufficio di presidenza dove invece hanno trovato posto forze politiche come la Lega Nord, i Cittadini e la Slovenska Skupnost che hanno ottenuto un risultato elettorale di gran lunga inferiore al nostro.
In questo modo i partiti hanno commesso il grave errore di escludere dall’Ufficio di presidenza i rappresentanti degli oltre 100 mila cittadini del Friuli Venezia Giulia che hanno votato M5S».
«Il nostro primo giorno dentro la macchina amministrativa della Regione ci ha dato però la consapevolezza del ruolo importante che il MoVimento 5 Stelle andrà a svolgere nei prossimi 5 anni tanto in piazza Oberdan quanto sul territorio: faremo diventare il Consiglio regionale un palazzo di vetro, lotteremo contro tutti gli “inciuci”, daremo vita e e appoggeremo solo proposte di legge in grado di migliorare la vita e la condizione lavorativa dei cittadini del Friuli Venezia Giulia.
Oggi, comunque, è stato un piacere conoscere da vicino la casta che da anni governa la Regione».
I consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle Elena Bianchi, Andrea Ussai, Ilaria Dal Zovo, Eleonora Frattolin e Cristian Sergo