È certamente positiva la notizia dell’attivazione di un’ambulanza aggiuntiva – anche se solo nelle ore diurne – in servizio all’Ospedale di Palmanova, così come previsto dal Piano regionale delle emergenze urgenze. Questo servizio, però, non può essere attivato con personale interno a causa della carenza cronica dell’organico di Pronto Soccorso, che durante lo stesso turno deve prestare assistenza sia all’interno che all’esterno dell’ospedale, staccandosi dal presidio e salendo a bordo dei mezzi di emergenza. La nuova ambulanza, pertanto, sarà assicurata tramite l’impiego di personale volontario che sarà operativo sulla base della convenzione siglata da Croce rossa e Azienda sanitaria. Restano ancora da chiarire le motivazioni della differenza dei costi orari massimi riconosciuti alle diverse organizzazioni di volontariato. Costi che sono a carico della collettività.
L’ultima determina, la n. 408 del 16 giugno, prevede infatti un costo di 60,50 euro all’ora per due autisti soccorritori e un soccorritore su ambulanza h14. La precedente, la n. 330 del 5.5.2017, già affidava alla Croce rossa italiana il servizio su Palmanova, al “modico” importo di 99,50 euro ora, quando per servizi analoghi la stessa Cri chiedeva 36,48 euro all’ora su Monfalcone. Un affidamento revocato dopo sei giorni, con determinazione n. 347 dell’11 maggio scorso, proprio perché erano “emerse delle discrepanze che alterano l’equilibrio tra attività prestate e remunerazione economica (spese ed oneri) rispetto al rimborso orario indicato dalle singole organizzazioni di volontariato nella proposta di convenzione. Ora il costo su Palmanova è sceso del 30% ma rimane la discrepanza con lo stesso servizio della Croce rossa fornito a Monfalcone oppure rispetto a servizi h24 con infermiere forniti da altre organizzazioni, come ad esempio a Cividale dove il costo massimo orario è addirittura inferiore, nonostante la presenza di personale altamente qualificato.
Attendiamo fiduciosi i chiarimenti da parte della giunta Serracchiani e dell’Azienda sanitaria ovvero l’ulteriore revoca dell’affidamento.