“Il 17 agosto scorso Arpa ha disintegrato il progetto di realizzazione dell’impianto di compostaggio della NET in via Gonars a Udine. Molte delle perplessità espresse dal MoVimento 5 Stelle sono state recepite anche dall’Agenzia regionale per l’ambiente”. Lo affermano il consigliere regionale Cristian Sergo e il consigliere comunale udinese Domenico Liano. “Arpa FVG ha chiesto, tra le altre cose rilevate, di esplicitare quale sia il contributo alla capacità impiantistica, in termini di quantità annua e giornaliera, dei rifiuti provenienti dal sistema di raccolta afferente alla NET S.p.A”.
Nel documento di Arpa si legge che ‘stante la vicinanza dell’impianto a case sparse e centri abitati, si ritiene, in via collaborativa, che tale dato, insieme alla conoscenza della capacità impiantistica regionale, possa rappresentare per i competenti Servizi regionali un ulteriore elemento di valutazione sull’effettiva necessità dell’opera in termini di fabbisogno impiantistico regionale’. Secondo Sergo, “solo questa analisi dovrebbe portare a capire che non c’è alcuna necessità regionale per la realizzazione di questo impianto e che anche così fosse non c’è alcuna necessità di realizzarlo così vicino alle case”.
“Ma dalle sette pagine di osservazioni sono molti i passaggi in cui si contestano duramente i documenti presentati e le contraddizioni presenti nel progetto – aggiunge il consigliere regionale -. Si va dalle considerazioni sugli odori, in considerazione del fatto che il proponente deve chiarire alcune incongruenze riguardanti il contributo odorigeno dei mezzi conferenti, a quelle sulla viabilità, i cui atti sono definiti di difficile lettura, chiedendone la ripresentazione. Viene contestata persino la relazione di riferimento, contestando la coerenza dei dati e prevedendo di indicarne eventuali centri di pericolo anche per le altre sostanze pertinenti”.
“Di tutto questo la Commissione ambiente del Comune di Udine non ha voluto assolutamente tenere conto, minimizzando ogni impatto prendendo per buone le considerazioni della NET. Anche sulla viabilità – incalza Liano – ci sono delle contraddizioni. Infatti in Commissione il direttore Fuccaro ha ammesso che si stava trattando con società del Pordenonese per conferire nell’impianto tonnellate di rifiuti della destra Tagliamento, mentre Arpa contesta ai proponenti una frase da loro usata, sempre in merito alle emissioni di odori dei mezzi conferenti rifiuti, laddove i proponenti affermano che ‘i mezzi conferenti i rifiuti sono tutti di proprietà NET o di aziende che raccolgono per NET e che gli stessi staranno in coda sulla proprietà NET S.p.A’. Ma questo contraddice quanto affermato dalla società udinese, che sa benissimo di non poter mantenere da sola questo impianto e di dover importare rifiuti da altre parti della Regione se non d’Italia”.
“Tutte cose da noi già sottolineate e che per il Comune di Udine e i consiglieri di centrosinistra (all’epoca della presentazione del progetto esponenti in maggioranza) evidentemente non sono importanti. Infatti – conclude Sergo – durante la Commissione di merito hanno espresso solo apprezzamento per l’impianto e la società proponente. Che la stessa sia oggetto di un’indagine penale in Puglia dove hanno proposto un impianto simile a questo, per modalità e finalità, pare non interessare i politici udinesi. A noi invece sì e vorremmo vederci chiaro fino in fondo perché con questo impianto vengono ipotecate le tasse dei cittadini di gran parte della ex Provincia di Udine, e non solo del capoluogo, per i prossimi 25 anni. Apprezziamo l’atteggiamento intransigente tenuto dall’Agenzia in questa occasione, non avendo avvertito in passato in occasione di ampliamenti di altri impianti, anche molto più grandi come quello della Bioman di Maniago o impattanti come l’inceneritore di Manzano, la stessa attenzione. Ma sarà stata solamente una nostra impressione”.