Siamo ancora più stupiti dallo stupore del direttore generale Nicola Delli Quadri. Se è vero, come afferma la Direzione dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste (Asuits), che l’acquisizione di un dirigente amministrativo era era già stata programmata nel Piano attuativo locale (Pal) del 2017, presentato a dicembre 2016, il direttore generale dimentica di dire che questa azione è un completamento del Pal 2016 dell’allora Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.1 “Triestina” (Aas1). Un manovra, quindi, già programmata nel 2015 molto prima della fusione tra le due realtà. A questo punto la Direzione deve spiegare se l’esigenza di acquisire un nuovo dirigente sia stata oggetto di rivalutazione dopo l’integrazione dei due enti avvenuta, ricordiamolo, nel maggio del 2016.
Perché è stata attivata una procedura concorsuale prima della definizione ed assegnazione degli incarichi ai dirigenti già di ruolo? Quali sono le ragioni d’urgenza che giustificano l’attivazione di una simile procedura quando ancora l’assetto istituzionale è in fase di definizione? All’interno dell’Asuits non ci sono figure dirigenziali che possano svolgere l’attività di supporto così come indicate nel bando di mobilità citato dalla Direzione?
Bisogna infatti ricordare che le linee annuali per la gestione del servizio sanitario e sociosanitario regionale per l’anno 2017 consentono alle direzioni generali, nell’ambito dell’autonomia e discrezionalità riconosciute all’Asuits, di procedere alle assunzioni di personale senza la necessità di richiedere la preventiva autorizzazione regionale, esclusivamente nel rispetto di alcuni vincoli. Relativamente alle funzioni amministrative e tecniche oggetto di accorpamenti, le aziende prima di procedere a qualsiasi assunzione – per esempio – devono porre in essere processi di riorganizzazione al fine assicurare le attività tramite l’utilizzo di risorse interne.
È necessario inoltre sottolineare che, sempre nelle stesse linee di gestione, viene specificato che
“Nel corso del 2017, la Direzione Centrale salute integrazione socio sanitaria politiche sociali e famiglia procederà alla definizione di standard e parametri relativi al personale amministrativo, sanitario e tecnico al fine di individuare i fabbisogni concreti, sulla base delle funzioni effettivamente svolte dalle aziende ed enti del Ssr. La definizione degli standard terrà conto della vigente normativa di riferimento nazionale e regionale”.
In conclusione non resta che ringraziare l’Asuits per i dati forniti relativi alla “chiusura” di 4 strutture complesse e alla riduzione dell’organico di ben 20 unità, di cui 17 di comparto e 3 di area dirigenziale. Non possiamo però non domandarci quanta sia effettivamente la forza lavoro delle strutture accorpate come, ad esempio, quella riguardante il personale il cui numero – una settantina di unità di personale del comparto – ad oggi non è stato smentito dalla Direzione dell’ente. E poi, che fine hanno fatto – o faranno – i 4 dirigenti titolari delle strutture complesse “chiuse”?