«Per la Serracchiani i cittadini del Friuli Venezia Giulia sono cavie e mucche da mungere». La consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Elena Bianchi commenta così la bocciatura della mozione sul futuro di Autovie Venete e sulla Newco da parte della giunta regionale e della maggioranza di centrosinistra.
«Dal nostro punto di vista – spiega Bianchi – la concessione rappresenta certamente una fonte di entrate importanti per la Regione e dimostrazione di buona gestione. È meglio che i servizi di pubblica utilità siano sempre gestiti dal pubblico piuttosto che vengano regalati ai privati che seguono logiche diverse, quasi sempre con effetti disastrosi per le tasche dei cittadini. La concessione, però, non ha nulla a che fare con la realizzazione della Terza corsia come invece ha cercato di far intendere la presidente Serracchiani durante il suo intervento in Aula. Inoltre si sarebbe potuto trovare una soluzione più “in house”, evitando così l’intervento particolarmente invadente di Anas».
«Il problema vero ancora una volta riguarda la continua sottomissione della nostra Regione allo Stato. Da una parte la presidente impone riforme pesanti a livello locale come quella sanitaria e quella delle Uti per fare da “apripista” in Italia, per farsi bella nei salotti “buoni” della politica romana; dall’altra è pronta a cedere allo Stato risorse economiche importanti. Per la Serracchiani, in fondo in fondo, siamo solo “cavie e mucche da mungere».
«Ancora una volta – sottolinea Bianchi – dobbiamo constatare che questo esecutivo regionale prediliga investire sul trasporto su gomma rispetto a quello ferroviario. Inoltre, ricordando con orgoglio in Aula gli interventi della sua giunta a favore del ferro, Serracchiani si è presa – da sola – dei meriti che non sono assolutamente suoi. Quando ha rivendicato la velocizzazione della linea Venezia -Trieste, si è dimenticata, infatti, che sono passati tre anni e non è stato ancora presentato nemmeno uno studio di fattibilità dell’opera e che per le parti più importanti Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) ripropone opere già presenti nei progetti precedenti bocciati dalla Ministero dell’Ambiente. E per quanto concerne il raddoppio della Udine – Cervignano ha scordato di dire che quest’opera sia prevista dal 2002 nell’intesa quadro con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’unica cosa che ha fatto la presidente per questa tratta è stata quella di triplicare l’importo previsto per la sua realizzazione passato da 190 milioni di euro a 540. Quando abbiamo chiesto all’assessore Santoro come mai si fosse arrivati a questa cifra ci è stato risposto ufficialmente che l’importo è stato indicato da Rfi. Questo è il modo in cui intende “tornare ad essere speciali” questa giunta. Roma chiede e noi eseguiamo e – conclude la consigliera del M5S – sulla vicenda Autovie venete possiamo dire che stia accadendo la stessa cosa».