“Non possiamo che accogliere con grande soddisfazione la richiesta, formalizzata lo scorso 20 maggio, da parte dei proponenti di archiviare il procedimento per la realizzazione di un nuovo impianto di gestione dei rifiuti a Monfalcone, per la produzione di CSS”. Lo dichiarano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo e Cristian Sergo, la candidata sindaco di Monfalcone, Cristiana Morsolin, e il consigliere comunale monfalconese del M5S, Gualtiero Pin.
“Si tratta di una splendida notizia per Monfalcone, in particolare per lo sviluppo delle Terme Romane, che si trovano nelle vicinanze dell’area in cui sarebbe sorto lo stabilimento in questione” spiegano gli esponenti pentastellati. “Quella parte del canale Est – Ovest va destinata al termalismo, alla nautica e ai servizi ad essi collegati, compresa la piantumazione di alberi autoctoni” aggiunge Pin.
“Fortunatamente abbiamo sollevato per tempo la questione, prima che fosse troppo tardi, contribuendo al ritiro del progetto di un impianto per la produzione di materiale da bruciare negli inceneritori, cementifici o centrali termoelettriche – proseguono i consiglieri M5S -. La sindaca Cisint, nel cercare di prendersi i meriti per la battaglia contro la struttura, ci ha definiti ‘incompetenti’: ha ragione, non avevamo nessuna competenza decisoria in materia, che spetta all’amministrazione regionale, per il resto siamo contenti che la nostra competenza in materia di tutela ambientale abbia portato alla decisione della società proponente. Rimane da chiarire il futuro dell’area su cui il Comune dovrebbe far chiarezza quanto prima, per evitare altre richieste simili che non si conciliano con i proclami e gli obiettivi dichiarati di valorizzazione di quel territorio”.
“Con questa vicenda si è dimostrato ancora una volta che il lavoro di controllo delle opposizioni è necessario per la tutela del territorio – conclude Morsolin -. È urgente definire una visione di sviluppo della nostra area e definire con chiarezza la necessità di diversificare gli insediamenti su un territorio che ha già dato in termini di salute pubblica e ambientale. Purtroppo questa è anche la prova tangibile che in sei anni non si è lavorato per mettere in sicurezza un’area che vorremmo dedicare alla nautica da diporto e al termalismo”.