“Finalmente si concilia la tutela della salute con le garanzie occupazionali, in un percorso di vera riconversione messo a punto dalle istituzioni, con il ruolo centrale del ministro Patuanelli”. È il commento del consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, all’esito positivo del referendum tra i lavoratori della Ferriera di Trieste sull’accordo sindacale che prevede la chiusura dell’area a caldo a inizio febbraio.
“Apprendiamo con favore il voto positivo dei lavoratori sull’accordo sindacale e al piano di decarbonizzazione e riconversione dell’area a caldo che tutela gli operai della Ferriera, nonostante il parere contrario di alcune forze sindacali” afferma Ussai.
“Fin dall’inizio della scorsa legislatura, ci siamo battuti per la chiusura della parte più inquinante dello stabilimento di Servola – sottolinea l’esponente M5S – attraverso numerosi atti che chiedevano anche la revisione dell’Accordo di programma nella direzione della chiusura dell’area a caldo a tutela della salute dei cittadini e del mantenimento dei livelli occupazionali, con il sostegno del Ministero”.
“Abbiamo sempre sostenuto che quello non fosse il futuro della città né una fonte di occupazione stabile e ad accorgersene è stata per prima la proprietà, visto che la riconversione è prima di tutto una scelta economica di Arvedi – conclude Ussai -. Ora finalmente si può raggiungere l’obiettivo di tutelare salute e occupazione, attraverso la strada tracciata in tempi rapidi dal ministro per lo Sviluppo economico”.