Bilancio, Capozzi: Maggioranza boccia nostre proposte, ma poi le fa sue

“Come sempre accade, resteremo vigili rispetto ai contenuti di questa manovra che, al momento, non desta particolari entusiasmi. Tuttavia, nonostante tutto, cogliamo con favore quello cui siamo soliti assistere: ossia, proposte del M5S bocciate nelle precedenti manovre che vengono fatte proprie dalla Maggioranza in un momento successivo”.

Lo evidenzia in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), riprendendo i concetti da poco espressi nell’emiciclo di piazza Oberdan a Trieste nel corso della discussione legata alla manovra di bilancio più attesa dell’anno, la Stabilità.

“Questa volta – aggiunge l’esponente pentastellata – annotiamo, tra le tante, i 5 milioni di euro messi a disposizione delle imprese per l’acquisto di impianti fotovoltaici, benché pochi mesi fa segnalassimo la necessità di incrementare tale fondo di almeno 10 milioni di euro. Infatti, sono complessivamente pervenute 207 domande, con un fabbisogno totale di circa 23,4 milioni. In una manovra che prevede somme fresche manovrabili per circa 6,2 miliardi di euro, secondo l’assessore Bini, la coperta è corta e le nostre imprese dovrebbero aspettare l’erogazione di questi soldi nel mese di agosto”.

“Parimenti segnaliamo anche che l’Amministrazione regionale – precisa Capozzi – ha deciso con tre anni di distanza di prevedere che le imprese che ottengono contributi dalla Regione debbano rendere noto il sostegno finanziario ricevuto, dandone visibilità in modo riconoscibile al pubblico, attraverso l’apposizione del logo istituzionale del Fvg, secondo le modalità stabilite con deliberazione della Giunta. Esattamente quanto richiesto dal MoVimento 5 Stelle con un emendamento alla Legge regionale 3 del 22 febbraio 2021, meglio nota come SviluppoImpresa, ormai datato 4 anni or sono”.

“Vedremo ora quanti anni passeranno, affinché trovino attuazione – si domanda la rappresentante del M5S – le misure proposte in questa manovra. A noi non importa, comunque, la paternità: l’importante è che si diano risposte ai cittadini. Questo modus, infatti, non ci ha scoraggiati dal fare nuove proposte; anzi, il fatto che le nostre vengano accolte a scoppio ritardato, ci spinge a formularne sempre di nuove, perché rimaniamo convinti che, attraverso i nostri emendamenti, si dia attenzione a servizi importanti che possono sollevare le casse della Regione e delle nostre famiglie che possono così provvedere ad altre necessità”.

“Una di queste proposte – sottolinea ancora l’intervento – riguarda l’agevolazione tariffaria delle mense scolastiche, misura importante non solo per venire incontro alle famiglie alle prese con il caro-vita, ma preziosa anche per quei bambini che vedono, nel pasto della mensa, l’unico completo della giornata, proprio per le difficoltà economiche delle famiglie in cui vivono. Nuclei che, spesso, non riescono a pagare le tariffe delle mense che possono arrivare anche a 700 euro l’anno, costringendo a un surplus di lavoro i nostri Comuni per venire incontro ai cittadini che versano in oggettive difficoltà, per evitare che venga negato il pasto ad alcuni bimbi o che gli stessi siano costretti ad aspettare in altre stanze, mentre i loro compagni pranzano altrove. Uno scenario impressionante solo a immaginarlo”.

“Ecco perché, sulla scorta di quanto da noi proposto nel 2017 – garantire agli studenti l’abbonamento gratuito per il Trasporto pubblico locale, poi parzialmente accolto da questa Maggioranza, arrivando al taglio del 50% del titolo di viaggio – oppure di quanto da noi suggerito nel dicembre 2021 – il Tpl gratuito per le persone con più di 65 anni, anche questo parzialmente accolto da questa Maggioranza arrivando, un anno dopo, ad approvare il taglio del 50% del titolo di viaggio – siamo convinti della bontà della nostra proposta e auspichiamo che, prima dell’inizio dell’anno scolastico 2025–2026, si possa approvare una proposta proveniente dal MoVimento 5 Stelle per abbattere le tariffe delle mense scolastiche. Un segnale importante in un periodo in cui tutta la politica mira a venire incontro alle famiglie con figli, si parla di inverno demografico e che ci permetterebbe di essere la prima Regione a intervenire in maniera sostanziale su questo fronte”.

“Con i nostri emendamenti – altro tema toccato da Capozzi – vogliamo anche tendere alla parità di genere che non deve rimanere solo concettuale. Noi cerchiamo invece di renderla effettiva con uno sgravio dell’Irap alle imprese che dimostreranno di averne dato attuazione, possedendo la certificazione prevista, oppure a quelle che prevedono stipendi per i propri lavoratori non inferiori ai 9 euro lordi l’ora. Tutto ciò per combattere il trend per cui si è poveri pur lavorando. Per le stesse finalità prevediamo anche l’inserimento di meccanismi premiali nell’affidamento dei servizi e nell’aggiudicazione delle gare d’appalto per le imprese che si dimostrano essere virtuose in questi due ambiti”.

“Non abbiamo certamente trascurato dalle nostre considerazioni i giovani e gli sportivi. Ecco perché abbiamo chiesto l’incremento dei fondi a disposizione per il Servizio Civile Solidale, anche in vista delle iniziative legate all’evento Go2025!. Così come abbiamo posto l’attenzione ai giovani che praticano sport e che, spesso e volentieri, portano in alto il nome del Friuli Venezia Giulia nel mondo. Con un nostro emendamento, inoltre, vogliamo permettere ai Centri sportivi universitari di Udine e Trieste di presentare la candidatura per riportare in regione il campionato nazionale universitario, che si tenne qui nel lontano 2009. Un momento di partecipazione importante con sicure ricadute dal punto di vista sportivo e sociale, ma anche economico, considerato che eventi di questo tipo richiamano migliaia di studenti e addetti ai lavori”.

“Infine, chiediamo alla Regione – conclude Capozzi – che sia istituzionalizzato il dibattito pubblico per gli interventi necessari sul Fiume Tagliamento. Attenzione! Non si tratta di un modo per mandare la palla in tribuna, ma solo per evitare di sprecare ulteriore tempo e ulteriori risorse rincorrendo opere che poi, per la giusta contrapposizione dei territori e dei sindaci stessi amministrati dalla stessa Maggioranza, non vengono mai realizzate. Credevamo che l’esperienza dell’acciaieria sarebbe stata da monito su come ci si debba interfacciare con i territori, quando si vogliono realizzare opere altrimenti percepite come calate dall’alto e non accettate da amministratori e cittadini. Da qui alla fine dei lavori sapremo se le proposte da noi avanzate saranno approvate con la massima convergenza, soprattutto da chi accusa gli altri di porre ‘No!’ ideologici”.