Bilancio, Capozzi: Manovra ricca, ma efficacia dubbia per cittadini e imprese

“Quella che ci apprestiamo a discutere è sicuramente una Manovra ricca, benché ormai siamo abituati ad avere a che fare con queste enormi disponibilità finanziarie. Tuttavia, ci interroghiamo nuovamente sull’efficacia di queste misure e sulla loro capacità di dare risposte effettive a cittadini e imprese, anche alla luce di alcune statistiche che non vengono spesso ricordate in quest’aula, relative al numero delle famiglie in condizioni di povertà assoluta, di quelle in una situazione di povertà energetica, dei lavoratori in cassa integrazione, del record di occupati grazie a contratti precari e dei divari salariali tra uomini e donne, soprattutto nelle posizioni apicali. E potremmo continuare ancora a lungo…”.

Lo rimarca in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), esprimendosi ai margini dei lavori odierni dell’Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia con i quali ha preso il via la lunga sessione di attività riservate alla manovra di bilancio più attesa dell’anno.

“Senza toccare poi la percezione della sanità regionale – aggiunge l’esponente pentastellata, inserendosi nel dibattito legato all’esame della legge di Stabilità – che hanno i nostri cittadini, nonostante i miliardi che ogni anno vengono messi a disposizione dalla Giunta e dal Consiglio per il nostro sistema regionale”.

“Nell’ambito delle misure proposte – dettaglia Capozzi – ci sono tanti interventi condivisibili, come le risorse previste per la manifattura (settore che presenta alcune criticità, ma che può risultare importante per lo sviluppo e per il lavoro del Fvg), ma anche quelle garantite agli enti locali. Oppure ancora quelle riservate alle Aziende sanitarie le cui problematiche, come abbiamo appena ricordato, sono sotto gli occhi di tutti. L’auspicio è quello che si dia senso a tutte queste risorse e che i cittadini si ritrovino un Servizio sanitario adeguato, senza la necessità di ricorrere a prestazioni in strutture private a causa delle inefficienze con cui devono confrontarsi”.

“Inoltre, a quelle sopra citate, si aggiungono altre misure non condivisibili o, comunque, tali da destare forti contrarietà. Come, per esempio, il rifinanziamento al premio giornalistico dedicato ad Almerigo Grilz – spiega la rappresentante del M5S – per il suo vissuto del tutto discutibile. Come discutibili dal nostro punto di vista rimangono anche alcuni passaggi nel Nadref sulle Province, sulle quali ancora nulla si sa in merito alla loro istituzione e alle funzioni che verranno delegate in questi ambiti”.

“Si sta semplicemente dando seguito – sottolinea ancora la consigliera del MoVimento 5 Stelle – a quello che è stato approvato dal Governo centrale, prevedendo addirittura l’adozione della disciplina, con apposita legge elettorale regionale, dell’elezione degli organi a suffragio universale e diretto. A tale proposito, e volendo sottolineare la totale inutilità di questo nuovo ente, si evidenzia come agli enti di decentramento ai quali son state affidate le ex funzioni provinciali che erano state trasferite alle Uti, siano stati destinati circa 200 milioni di euro nel corso dell’anno 2024 e che queste risorse siano state spese sul territorio, benché nessuna delle Edr preveda l’elezione a suffragio universale e diretto degli organi preposti a impegnare questi fondi. Ci chiediamo, perciò, come abbiano potuto fare un tanto senza il presidente della Provincia, senza gli assessori provinciali e senza i consiglieri provinciali: un vero e proprio mistero che qualcuno, prima o poi, ci vorrà spiegare”.

“Al momento, rimane in noi la convinzione che le nuove province si risolveranno in ulteriori contenitori – conclude Capozzi – che, a nostro modo di vedere, si traducono soltanto in ulteriori poltrone da divedere, senza che prima sia stato specificato quali funzioni esplicheranno. La conseguenza vedrà questo ulteriore contentino, rivolto ad alcune forze politiche, gravare sul bilancio della nostra regione, mentre preziose risorse verranno distratte dai servizi per i cittadini. Questi nuovi contenitori, quindi, rischiano di diventare delle cattedrali nel deserto, prima ancora di essere istituiti. Già adesso abbiamo Comuni in forte affanno a causa della carenza di personale qualificato: ci chiediamo, perciò, come possano essere strutturati questi nuovi enti davanti a tale gap che, al momento, non è stato colmato”.