Bilancio, Capozzi: Pollice verso, manovra ricca ma non aiuta cittadini in difficoltà

“Nel corso dei quattro giorni di lavori dedicati alla manovra finanziaria 2025 abbiamo discusso tutti gli emendamenti che sono stati portati a corredo di questo ricchissimo bilancio. Gran parte delle nostre istanze, quasi tutte, non erano certamente ‘ideologiche’ (come qualcuno ama definirle) ma, al contrario, offrivano risposte concrete al territorio. Tant’è che, riconoscendone la bontà, alcune sono state votate dai colleghi all’unanimità, mentre altre nostre proposte sono state fatte proprie dalla Giunta regionale o da altri consiglieri. Grazie alla nostra insistenza, per esempio, verranno erogati subito, e non nel mese di luglio, 5 milioni di euro destinati alle imprese per l’acquisto di impianti fotovoltaici da installare sui capannoni”.

Lo evidenzia in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), reduce dalle impegnative attività d’aula di fine anno che, iniziate martedì, hanno coinvolto l’Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia fino alla tarda serata di ieri.

“Nutriamo seri dubbi – aggiunge l’esponente pentastellata, ricollegandosi anche ai contenuti della sua dichiarazione di voto, che ha preceduto le votazioni sui documenti finanziari sotto esame – sul fatto che questa manovra possa realmente fornire delle risposte a tutti i cittadini. Non intravvediamo certamente una svolta decisiva per la nostra regione giacché, per una precisa scelta politica, è stato deciso di non introdurre alcuna misura di integrazione al reddito per i cittadini in difficoltà. Al tempo stesso, non si è voluto prevedere neppure un salario minimo, come elemento premiante o incentivante”.

“La Giunta – precisa Capozzi – si è infatti limitata a premiare chi corrisponde i salari previsti dai contratti nazionali. Questo perché, secondo l’Esecutivo regionale, non serve il salario minimo, ma si deve invece puntare sulla contrattazione collettiva, sulla quale possiamo anche condividere, ma senza dimenticare mai che si tratta della stessa contrattazione che ha consentito di dar vita ai salari che, attualmente, vengono dati a certi lavoratori”.

“È stata purtroppo bocciata – sottolinea la rappresentante del M5S, riferendosi anche agli emendamenti da lei stessa presentati e poi rigettati dal Consiglio – l’agevolazione tariffaria delle mense scolastiche. Si tratta di una misura importante e necessaria, non solo per venire incontro alle nostre famiglie alle prese con il caro vita, ma ancor di più per quei bambini che vedono nel pasto comune nei refettori l’unico davvero completo delle loro giornate, proprio a causa delle difficoltà economiche in cui versano le loro famiglie”.

“Di sicuro, questa bocciatura non poteva essere giustificata da una mancanza di risorse – aggiunge ancora Capozzi – e, in tal senso, desidero ricordare che negli ultimi anni siamo sempre stati ben lieti di votare le manovre più ricche di sempre. Tuttavia, non bisogna dimenticare che nel 2023 oltre 256 milioni di euro non sono stati né prenotati, né impegnati. Una cifra gigantesca che avrebbe potuto essere impiegata per migliorare i servizi alle nostre famiglie, erogare contributi alle nostre imprese e investirli per la tutela del nostro ambiente”.

“Si è altresì scelto di intervenire in maniera puntuale su numerose situazioni, come per i bagni di Lusnizza, mentre è stato bocciato anche l’emendamento con cui chiedevamo la valorizzazione delle terme romane di Monfalcone. Tutto ciò per evidenziare – conclude Capozzi – come si sia guardato più a chi chiede una disposizione che al valore concreto e all’urgenza di ciò che viene richiesto. Benché molte nostre proposte siano state accolte direttamente o indirettamente, restiamo comunque convinti che si continui a concedere poca attenzione ai cittadini più in difficoltà. Pertanto, abbiamo espresso voto contrario a questa manovra di bilancio”.