“Con uno dei tanti blitz contenuti negli emendamenti alla pdl 26, la maggioranza si autosconfessa e sancisce il via libera alla cava di Remanzacco?”. Lo ha chiesto ieri in aula il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo.
“Una decisione che, se andasse in porto, non esisteremmo a definire vergognosa, in quanto contraria a quanto stabilito dallo stesso centrodestra a luglio. Infatti l’emendamento in questione andrebbe a ridefinire un’interpretazione autentica inserita nell’ultimo assestamento di bilancio che aveva avuto parere favorevole da parte della Giunta Fedriga – spiega Sergo – senza attendere nemmeno l’approvazione del Piano regionale delle attività estrattive che l’assessore Scoccimarro si è impegnato ad adottare entro fine anno. La cosa più triste è che verrebbe sbattuta la porta in faccia a centinaia di cittadini che hanno depositato una petizione per chiedere che non si desse il via libera alla cava. La prevista e richiesta audizione in IV Commissione non è mai stata calendarizzata e ora si presenta una modifica alla norma che, a detta degli stessi cavatori, impediva l’avvio dei lavori”.
“Saremmo di fronte – conclude il consigliere M5S – all’ennesima dimostrazione di come la politica continui a ragionare con vecchi stereotipi e modelli di sviluppo obsoleti. Infatti, anche nella giornata di ieri sono stati presentati emendamenti per dare il via libera anche a nuove autorizzazioni di cave di pietra ornamentale. Ma non si era detto di aspettare il Piano regionale? Dobbiamo intendere che i tempi previsti dall’assessore non saranno rispettati e questa Regione ne resterà senza per ancora molti anni? Se questa è la competitività che si vuole favorire con la proposta di legge 26, c’è poco da stare tranquilli”